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Politica Modena Est / Viale dell'Indipendenza

Addio al Pd, la sinistra di Bersani riparte dalla roccaforte Modena Est

Incontro alla Polisportiva nel quartiere che è da sempre luogo simbolo della sinistra modenese per Pierluigi Bersani e gli ormai ex Pd locali. "Stiamo parlando con Pisapia e altri, in parlamento ci allargheremo". In maggioranza fino al 2018. Renzi? "Il regista della disgregazione"

È piena stasera la sala della polisportiva Modena est, dove Pier Luigi Bersani è arrivato nel tardo pomeriggio per la sua prima uscita pubblica dopo l'addio al Pd. In sala ci sono oltre 400 persone, mentre per la cena al ristorante le prenotazioni sono salite a quota 380 e oltre. Il luogo non è certo casuale: la Polisportiva è cuore di un quartiere che è sempre stato punto di riferimento per il Pci e per le formazioni politiche che lo hanno sostituito negli ultimi decenni.

"Quanta bella gente", sono le prime parole dell'ex segreario nazionale Pd. Bersani è arrivato sul palco accolto dall'ex capogruppo Pd in Comune a Modena, Paolo Trande, e dalla senatrice Maria Cecilia Guerra. In sala si riconoscono tra gli altri l'assessore regionale Massimo Mezzetti, l'ex presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli, gli altri consiglieri usciti dal Pd a Modena Walter Stella e Marco Malferrari, diversi esponenti della Cgil. 

Sul futuro assetto del Parlamento bersani chiarisce: "Noi li stabilizziamo i governi, sia nazionali sia locali. L'instabilità la porta un altro... La maggioranza in Parlamento non verrà meno, anzi io dico che si allargherà poco a poco, riqualificando l'azione del Governo sui temi piu' cari ma garantendo di arrivare al 2018". "Certo, vedremo- continua l'ex segretario sul tema della stabilità del Governo- come viene fuori la legge elettorale. La legge elettorale in questi mesi non l'avremo, è una roba da matti. Ma c'è in gioco parecchio, da due anni sostengo che sta scadendo una fase cominciata nei primi anni '90: si chiudono 25 anni, e forse comincia un'altra fase...".

Poi un affondo sull'ex premier Matteo Renzi. "Non sia così umile Renzi... il regista è lui, la disgregazione del partito ha un regista che si chiama Renzi". "In questi anni- continua Bersani- non si è potuto discutere di niente. L'emblema di tutto questo è stata l'ultima assemblea Pd: con una relazione che alza un muro verso qualsiasi opinione diversa, con un segretario che non conclude e non saluta nemmeno, prende su e va via. E va in California. Ragazzi, ma cos'è?"

Ma perchè gli scissionisti Pd si sono mossi adesso? "Perchè- taglia corto Bersani- stiamo andando contro un muro. Quindi prima il Paese, poi il partito, poi i destini individuali". L'ex ministro continua ragionando su cosa sia diventato il Pd: "Renzi ha preteso che il centrosinistra si riassumesse nel Pd e che il Pd si riassumesse nel capo, ma non funziona così. Quando su 20 ballottaggi ne perdi 19, alle ultime amministrative, vuol dire che sei da solo, rispetto al mondo progressista ma anche rispetto a un pezzo del tuo popolo. Noi dobbiamo riprendercelo questo popolo, senno'- insiste nel suo mantra Bersani- vince la destra qui".

(DIRE)

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