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Rinaldi (Pdl): "Leghisti? Togliamo loro la cittadinanza italiana"

Parlando di lavoro e cittadinanza agli stranieri, il consigliere provinciale del Carroccio Stefano Corti ha fatto infuriare gli ex An dicendo che "o si va in Padania, oppure si va all'estero, a Roma". Condanna da parte di Bruno Rinaldi e Mauro Sighinolfi

"A chi parla di Padania come paradiso terrestre che non esiste, dovrebbe essere tolta la cittadinanza". Eufemisticamente parlando, il consigliere provinciale Pdl Bruno Rinaldi non ha molto apprezzato l'intervento del "collega" d'opposizione Stefano Corti, Lega Nord, nella seduta odierna durante il dibattito su un odg targato Pd sulla cittadinanza agli stranieri. L'esponente del Carroccio originario di Montefiorino ha mandato su tutte le furie l'ex An castelvetrese quando, parlando di lavoro, ha detto che "o si va in Padania, oppure si va all'estero, a Roma". A questo punto, Rinaldi ha preso la parola affermando che "bisognerebbe togliere la cittadinanza italiana a chi fa questi discorsi. E ora voi consiglieri della Lega nord andate pure a riferire al vostro coordinatore provinciale (Riad Ghelfi, ndr) quello che vi pare - ha attaccato- il vostro è un atteggiamento inconcepibile che va stigmatizzato con forza". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il pidiellino Mauro Sighinolfi, anch'egli ex An, che non ha fatto mancare la sua condanna. Dalla maggioranza, il consigliere Pd Fausto Cigni non ha perso l'occasione per rincarare la dose usando l'arma dell'ironia: "Corti, se tu sei cittadino padano, allora dovresti aspettare dieci anni per fare tutti gli esami e diventare cittadino italiano".

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