rotate-mobile
Politica

Sanità, un buco da 30 milioni per le cure dei clandestini. La Lega attacca

In 18 anni spesi oltre 90 milioni in favore degli stranieri irregolari per le cure nelle strutture Ausl regionali, ma dal Ministero dell'Interno ne sono stati rimborsari solo 60. Il Carroccio non ci sta e chiede lumi all'assessore Venturi

In poco meno di 20 anni, la Regione Emilia-Romagna ha speso quasi 100 milioni di euro per curare e assistere i cittadini stranieri irregolari. Di questi, pero', solo 60 milioni di euro sono stati rimborsati finora dal ministero degli Interni. Tradotto, un buco da oltre 30 milioni di euro contro cui punta il dito la Lega nord. La "conferma dell'ammanco in cassa", attacca il Carroccio in una nota, arriva dai dati delle aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna. "Nel solo periodo compreso fra il 1998 e 2014- spiegano i leghisti Alan Fabbri e Daniele Marchetti- la Regione ha speso per gli stranieri irregolari 90,8 milioni di euro", a cui si aggiungono gli ulteriori 7,1 milioni spesi nel 2015. 

Soldi spesi "per persone che non hanno versato un euro di contributo", attacca la Lega, che sottolinea la "riduzione all'osso dell'organico nei servizi socio-sanitari offerti e le peripezie alle quali sono costretti i nostri cittadini per una visita diagnostica o una prestazione specialistica, con lunghe liste d'attesa". Per questo, numeri del genere "sono un affronto difficile da digerire".

Nel dettaglio, per l'assistenza e la cura degli stranieri irregolari in 18 anni a Bologna sono stati spesi 10,8 milioni dall'Ausl, a cui si aggiungono i 6,2 milioni del Policlinico Sant'Orsola e gli 1,8 dell'Istituto Rizzoli, dei quali però sono stati rimborsati in totale poco meno di otto milioni di euro. All'Ausl di Imola sono tornati in cassa 1,5 milioni sui poco piu' di due milioni spesi. Il conto per l'Ausl della Romagna arriva invece a 22,5 milioni di euro, di cui rimborsati 15. Per Ausl e Policlinico di Modena si parla di 10,2 milioni restituiti sui 17 spesi in totale. Stessa cifra rimborsata a Reggio Emilia, che però ne ha spesi 11,2. Ed è contenuto il debito anche per Ausl e Policlinico di Parma: 7,6 milioni spesi contro 6,9 rimborsati. Infine, per l'Ausl di Piacenza si parla di 3,5 milioni tornati in cassa rispetto a un costo di 5,4 milioni sostenuto in 18 anni. Queste invece le cifre spese nel solo 2015: oltre 2,5 milioni di euro per le tre aziende di Bologna piu' Imola; 1,2 milioni in Romagna; 236.956 euro a Ferrara; 700.000 euro nelle due aziende di Modena; 454.357 euro per Ausl e Policlinico di Reggio Emilia; 1,7 milioni per le due aziende di Parma; 241.714 euro a Piacenza. 

"Di fatto, la Regione presenta un buco sui conti della sanità di circa 30 milioni, senza contare il 2015 - chiosano Fabbri e Marchetti - l'assessore Sergio Venturi deve dirci se le cose stanno realmente così, perchè in attesa che si ripiani l'ammanco sono i cittadini emiliano-romagnoli ad aver pagato sin qui il salato conto della sanità".

(DIRE)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sanità, un buco da 30 milioni per le cure dei clandestini. La Lega attacca

ModenaToday è in caricamento