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Il Ministero non paga. Unimore: "Mancano soldi per docenti e aule"

Gli studenti crescono ma all'appello mancano ancora diversi milioni che lo Stato deve versare nelle casse universitarie. Turnover dei professori fermo all'80%, così si rischia di non poter stare al passo con i tempi. Lo sfogo del Rettore Andrisano

Nuova crescita (+10,53% nel 2016-2017) delle immatricolazioni all'Università di Modena e Reggio Emilia, ma dal Ministero i fondi annunciati non arrivano; cosi', ci sono pochi docenti e poche aule, rispetto all'incremento delle matricole. "Viviamo una situazione di stress: il meccanismo nazionale dei contributi ci penalizza, anche se cresciamo oltre la media. L'accordo preso a suo tempo con la Conferenza dei rettori non viene rispettato", sbotta oggi il rettore Angelo Oreste Andrisano, in conferenza stampa a Modena e in collegamento streaming coi direttori di dipartimento Reggio, che si rende protagonista di un appello a Roma sulla questione.

Il fondo globale di finanziamento ministeriale cresce ogni anno dello zero virgola e risulta attorno ai sei miliardi di euro, dei quali Unimore vale l'1,5%. Ma Modena e Reggio vantano una percentuale di laureati in corso oltre il 60%, pari più o meno a 15 punti oltre la media nazionale; e oggi gli studenti Unimore risultano in tutto 23.000, contro i 19.000 scarsi di quattro anni fa. (GUARDA IL VIDEO) 

"Il turnover dei docenti è fermo all'80%, non sono certo incrementati del 10% come invece avviene per gli studenti. Perchè i parametri di finanziamento non vengono rispettati? Perchè il ministero- punge Andrisano- deve garantire a tutte le Università statali e non un contributo che permetta loro di andare avanti, a scapito di altri Atenei proprio come Unimore...". Dalle tasse agli studenti quest'anno Unimore incassa 27 milioni di euro, affiancati dal finanziamento del ministero pari a 90. Poi ci sono i fondi legati ai progetti di ricerca, anche se questo dipende dalla capacità dei dipartimenti di essere di volta in volta sufficientemente attrattivi. 

"Quanto ci manca in termini di fondi di finanziamento finora? Il calcolo non è semplice, ma avremmo ottenuto sicuramente diversi milioni di euro in più se la tabella di marcia fosse stata rispettata", stima il rettore a proposito del 'buco' generato. Il meccanismo, complesso, concordato tre anni fa coi rettori prevede un finanziamento basato sul costo standard per studente (in corso), che ad esempio è molto più alto per gli studenti di medicina, che hanno bisogno di strumenti scientifici specializzati, rispetto a quelli di scienze umane: si era ipotizzato di arrivare a un contributo complessivo in cinque anni, per non generare traumi improvvisi alle Università in difficoltà, con un incremento del 20% annuo. 

"Invece- continua il rettore- siamo al terzo anno, anzichè essere al 60% siamo fermi al 28%. Questo penalizza gli atenei che hanno registrato un incremento rilevante di immatricolazioni, come quello di Modena e Reggio Emilia che, ribadisco, cresce oltre la media. Il mancato rispetto di questo accordo ci vede penalizzati sul fronte delle risorse. E questo ci impedisce- segnala Andrisano- di espanderci in termini di docenti, che ringrazio per i loro sforzi, cosi' come di spazi, di strutture e di laboratori, che dovrebbero invece essere già pronti per garantire a queste nuove matricole una didattica adeguata e all'altezza della nostra tradizione".

(DIRE)

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