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Cardiologia, Sabattini: "Basta tifoserie, danneggiano i pazienti"

Dibattito molto acceso in Consiglio Provinciale sulla vicenda che ha coinvolto in questi ultimi mesi il Laboratorio di Emodinamica del Policlinico Universitario di Modena

 

«C’è bisogno di ripristinare un clima di serenità e superare la contrapposizione tra tifoserie che si è scatenata intorno al reparto di Cardiologia del Policlinico. Le polemiche di questi mesi non solo non giovano a nessuno, ma soprattutto danneggiano i cittadini, che devono essere al centro di ogni questione riguardante la sanità». L’ha detto il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini rispondendo in Consiglio provinciale a una serie di interpellanze presentate da Luca Ghelfi (Pdl) e Luca Gozzoli (Pd).

Nel ripercorrere le tappe della vicenda che ha interessato il Laboratorio di Emodinamica, Sabattini ha sottolineato il ruolo importante dell’associazione Amici del Cuore («ha posto in modo serio una preoccupazione relativamente ad alcune procedure attuate dal reparto»), e la risposta «altrettanto seria e tempestiva delle istituzioni, con la Regione che ha istituito una commissione composta da eminenti professionisti per verificare se quelle preoccupazioni erano fondate. Essendo emersi elementi di criticità che richiedono una correzione – ha aggiunto Sabattini - la Regione ha concordato con la direzione generale del Policlinico una serie di provvedimenti con l’obiettivo di offrire il massimo di garanzia ai pazienti e agli operatori stessi della struttura. Tuttavia – ha sottolineato – intorno a questa vicenda si è scatenato un clima pericoloso, che rischia di delegittimare l’intero sistema sanitario. Processi sommari, blog, richieste di dimissioni non aiutano certo a rasserenare l’atmosfera. Chi ha posizioni di responsabilità dovrebbe comprenderlo e dare, al contrario, messaggi che aiutino a recuperare un clima positivo, nell’interesse prioritario dei pazienti. Come presidente della Conferenza territoriale – ha concluso Sabattini – ho suggerito a direttore generale e rettore di promuovere ulteriormente il confronto e la collaborazione tra strutture e professionisti, per dare il senso della volontà di chiudere questa stagione e costruire un nuovo inizio».

Nel dichiararsi «garantista sempre», Dante Mazzi (Pdl) ha stigmatizzato «la guerra di veleni che non giova a nessuno», chiedendo che «chi ha titolarità per farlo convochi le parti per tutelare le esigenze dei pazienti, dei loro familiari e dei lavoratori». Anche Fabio Vicenzi (Udc) ha parlato di «strumentalizzazioni», evidenziando però «l’intreccio tra sanità e politica: credo che questa vicenda debba spingerci a una riflessione seria in merito». Per Luca Gozzoli (Pd) si tratta invece di «riportare le responsabilità in capo a chi ce l’ha, in questo caso i singoli professionisti. Che qualcuno non abbia fatto bene e fino in fondo il proprio lavoro lo dice la Commissione regionale. Non credo si tratti di casi di malasanità ma forse, in questa vicenda, l’ansia di carrierismo e la gara a dimostrare di essere i migliori potrebbero aver spostato il senso del limite un po’ oltre». Per Luca Ghelfi (Pdl), infine, «la questione è politica, visto che riguarda figure che dalla politica vengono nominate». Per concludere che «chi ha compiti di controllo sulla gestione della sanità, poi deve essere chiamato a risponderne quando le cose non vanno bene».  

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