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Coop Carpigiana, raffica di interrogazioni M5Sper fare luce su manodopera a basso costo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“Le Coop Rosse colpiscono ancora e a farne le spese questa volta è purtroppo l’anello più debole della catena, i lavoratori”. Lo dichiarano il deputato Michele Dell’Orco, vice capogruppo M5S alla Camera dei Deputati e i consiglieri pentastellati di CarpiMonica MediciEros Andrea Gaddi e Luca Severi e di Modena Elisabetta ScardozziMarco BortolottiMario Bussetti,Luca Fantoni e Marco Rabboni a proposito delle vicende che hanno visto coinvolta la cooperativa metalmeccanica Carpigiana Service, con sede legale a Carpi e sede operativa a Modena, che lavora principalmente come contoterzista per la Cbm spa di Modena per la produzione di macchine agricole. “Il termine macelleria sociale – sostengono i pentastellati -si addice perfettamente a questo episodio, per questo come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto quadrato e presentato ben quattro interrogazioni a livello parlamentare, comunale e regionale. Così nessuno potrà dire non sapevo e tutti, governo e amministratori locali, saranno tenuti a fare la loro parte”.

“A proposito dello smantellamento e della chiusura improvvisa dello stabilimento durante le vacanze natalizie Dell’Orco afferma: “Mi ricorda la vicenda della Firem, smantellata di nascosto e trasferita in Polonia nell’agosto 2013, con l’aggravante che qui siamo di fronte ad una cooperativa e decisioni unilaterali e atteggiamenti padronali sono assolutamente inaccettabili. Ma la questione principale è chiarire la genesi della crisi aziendale che, a nostro avviso, risiede proprio nel rapporto poco limpido  tra la grande azienda CBM spa e la cooperativa, che era un suo piccolo ma importante  fornitore”.  

“Abbiamo infatti il sospetto–spiegano i pentastellati - che la Carpigiana Service in questi anni sia stata uno strumento utile a mettere a disposizione della CBM manodopera a basso costo fuori dalle regole, come tra l’altro hanno dimostrato le vertenze dei 15 operai che, con tutta ragione, sono riusciti a farsi cambiare il contratto da logistica a metalmeccanico, meglio retribuito e tutelato. Con la nostre interrogazioni chiediamo non solo che il ministero si faccia carico di trovare una soluzione al problema di questi 38 lavoratori ma anche che questo caso serva a fare luce anche su situazioni simili”.  

“La vicenda sembrerebbe delineare infatti una mancata vigilanza da parte degli organi ministeriali preposti. Già l’ultimo rapporto annuale sulla vigilanza del Ministero del Lavoro,  risalente al 2012, rilevava proprio in  Emilia Romagna la maggior concentrazione di illeciti nella gestione dei decentramenti produttivi con forme di appalti, subappalti e distacchi. Chiediamo dunque –concludono Dell’Orco e i consiglieri M5S modenesi e carpigiani- una specifica indagine generale ministeriale sulle cooperative della logistica per valutare se, per alcune di esse, non possano configurarsi situazioni di vera e propria somministrazione di lavoro al di fuori della legge”. 

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