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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Casalesi e Pdl, Alfano: "Una favola le infiltrazioni camorristiche"

Il neocoordinatore provinciale Enrico Aimi ha incontrato il Presidente Berlusconi e il segretario politico Angelino Alfano, il quale ha liquidato i sospetti di infiltrazioni: "Espediente usato da chi si apprestava a perdere i congressi"

"Abbiamo anche patito per la favola che le nostre adesioni erano rappresentative di chissà che cosa. Coloro che si apprestavano a perdere i congressi dicevano che le tessere erano false, arrivando addirittura a parlare di
infiltrazioni camorristiche. Questo è un partito fatto da persone che ci credono e che voglio allargare il nostro perimetro elettorale e non restringerlo". Queste le parole usate dal segretario Pdl Angelino Alfano in risposta alle denunce di infiltrazioni mafiose avanzate da Isabella Bertolini: la stoccata è stata rifilata durante un incontro con il Presidente del partito Silvio Berlusconi e il neocoordinatore provinciale modenese Enrico Aimi al nuovo auditorium della Camera dei Deputati. Il vicepresidente dell'assemblea legislativa ha ringraziato i vertici Pdl "per la stima e l'affetto ricevuti, il viatico migliore per contribuire al rilancio del partito nel territorio. A questo punto dobbiamo archiviare le polemiche e ritrovare, nel partito, quell'unità che i nostri elettori ci chiedono, proseguendo quell'opera di controllo e pulizia già avviata dal commissario Dennis Verdini, ma che può essere realizzata compiutamente con il concorso di tutti. Sono certo - ha concluso Aimi- che tutti, nessuno escluso, potranno trovare in me un interlocutore attento e disponibile".

CASALESI? NO GRAZIE - "I sig.ri  Antonio e Renato Corvino di Cavezzo, recentemente arrestati, non sono mai stati iscritti al PdL. perché la loro richiesta di adesione venne respinta". Lo ha chiarito il vicecoordinatore provinciale Pdl Alessandro Lei in merito alle recenti notizie su una loro iscrizione al partito di Berlusconi: i fratelli Corvino figurano nell'elenco dei nove arrestati dell'Operazione Mosaico, ovvero di figure accusate di avere commesso estorsioni a imprenditori nel modenese per conto del clan dei Casalesi. "Questi due nominativi - aggiunge Lei - non risultano negli elenchi dei tesserati al partito, nemmeno tra i cosiddetti sospesi, circostanza ben nota sia all’on. Bertolini che al Consigliere Leoni. Evidenzio che quando non era ancora scoppiata la polemica, fummo proprio noi a chiedere a Roma, tramite il Senatore Carlo Giovanardi, l’esclusione di una ventina di domande di adesione che non ci convincevano. Se dopo il grande lavoro svolto e i controlli rigorosi effettuati assieme dell’on Denis Verdini è sfuggito un nome ce ne rammarichiamo, ma nessuno è umanamente in grado di fare di più di quello che abbiamo fatto. Rimaniamo in fiduciosa attesa delle risposte che la magistratura modenese darà all’esposto formale presentato su questa questione dal Sen Giovanardi".       

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