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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Aumenta l'attività del Difensore civico, una cinquantina i casi seguiti lo scorso anno

L’avvocata Patrizia Roli ha presentato in Consiglio l’attività: “È un ufficio di partecipazione popolare che ha l’obiettivo di creare dialogo tra le parti e migliorare i servizi”

Sono una cinquantina i casi trattati per il Comune di Modena dal Difensore civico territoriale nel 2017. A questi si aggiunge un’ampia attività di informazione e consulenza, “la prima e più importante svolta”, effettuata in maniera informale e oralmente durante l’orario di ricevimento. Al centro le materie urbanistica-edilizia, tributaria e sociale.

L’avvocata Patrizia Roli, che ha assunto la carica di Difensore civico del Comune di Modena a partire dall’ottobre 2016 quando il Comune ha sottoscritto la convenzione con la Provincia per l’utilizzo congiunto del servizio, ha presentato la relazione dell’attività dell’ufficio nel 2017 nel corso della seduta del Consiglio comunale di giovedì 26 aprile.

“Il ruolo del difensore civico – ha affermato l’avvocata Patrizia Roli – è quello di controllore e mediatore tra cittadino e Amministrazione; si tratta di un ufficio a partecipazione popolare che interviene con una posizione super partes con l’obiettivo di trovare soluzione ai problemi, creare dialogo tra le parti e migliorare i servizi”. Si possono rivolgere al Difensore civico, via mail, fax o telefonicamente, tutti i cittadini del territorio comunale che abbiano necessità di fare segnalazioni di abusi, disfunzioni, carenze e ritardi imputabili all’Amministrazione. L’ufficio, aperto in Municipio il lunedì, dalle 14.30 alle 18, e il venerdì, dalle 9.30 alle 13 (appuntamenti tramite mail a difensore.civico@comune.modena.it o telefonicamente al numero 059 2032455 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e al lunedì anche dalle 14 alle 17.30), agisce inoltre per prevenire contenziosi o possibili disfunzioni agevolando il diritto di accesso agli atti e la partecipazione attiva dei cittadini ai procedimenti che li coinvolgono.

“L’attività svolta nell’anno passato – ha spiegato– ha visto un notevole aumento delle richiesta di intervento. Non ritengo che ciò sia dovuto ad una cresciuta conflittualità tra cittadini e il Comune bensì alla buona pubblicità data all’Ufficio e alla consapevolezza negli utenti, consolidata dai risultati ottenuti nello scorso anno, che si tratta di un servizio effettivo e funzionante. Le istante sono state così numerose, varie, articolate nei contenuti, che sarebbe necessaria un’estensione dell’orario del servizio”.

Le richieste formalizzate attraverso l’ufficio protocollo hanno seguito lo schema di intervento utilizzato già precedentemente, con la valutazione della meritevolezza della richiesta d’intervento, l’istruttoria, il confronto con gli uffici e, infine, il parere orale o scritto al cittadino richiedente. Delle circa 50 pratiche seguite e protocollate, 15 hanno riguardato attività della Polizia municipale, 10 del settore Welfare, 6 il settore Urbanistica, 5 il Settore Tributi, 4 i Lavori Pubblici e le restanti altri settori.

“Il mio approccio verso le problematiche che mi sono state sottoposte è stato il più ‘aperto’ possibile – ha spiegato – infatti nella maggior parte dei casi si è trattato di semplice attività di consulenza al cittadino: per capire lo stato di un procedimento amministrativo e verificare la legittimità dello stesso nonché l’iter successivo; per conoscere come presentare una istanza agli uffici (molto spesso di accesso agli atti); per sapere quali opere edilizie sono assentibili; per verificare la legittima modalità di accertamento di violazioni del codice della strada; per comprendere i tributi iscritti a ruolo in cartelle esattoriali; per conoscere i termini di prescrizione per il recupero di somme iscritte a ruolo; per conoscere come denunciare un sinistro avvenuto a causa della cattiva manutenzione delle strada comunale e altro”. Svariate infine sono state anche le richieste relative a casi di non competenza, in particolare su questioni tra privati su cui l’ufficio non ha però potuto svolgere un ruolo attivo.

Il difensore civico ha poi segnalato “l’ottimo rapporto collaborativo con alcuni Uffici: di Polizia Municipale e Tributi, con i quali si è instaurato un collegamento per lo scambio di punti di vista, di informazioni, di individuazione delle problematiche. Ciò – ha proseguito Roli – mi ha consento di essere maggiormente propositiva e giungere all’essenza della difesa civica, che è quella di non solo assecondare l’istanza dell’Utente e magari risolvere il singolo caso concreto, ma anche di verificare se esiste un più generale problema disfunzionale, segnalarlo e indicare se possibile dei correttivi, sia sul piano delle scelte amministrative che delle regole. Questo – ha concluso – in virtù della natura dell’istituto, inquadrato come mezzo paragiurisdizionale quale conciliatore tra gli opposti interessi privato e pubblico e quale collaboratore per un amministrare migliore e perfino quale tutore dell’eguaglianza concreta”.

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