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"Chi non sciopera avrà un lavoro", duro attacco della Cgil al contratto Castelfrigo

Il sindacato critica la scelta dei "cugini" della Cisl e l'accordo che favorirebbe solo gli operai "graditi alla Csdtelfrigo". Intanto prosegue la protesta davanti al piazzale dell'azienda

L'accordo separato tra la Cisl e Castefrigo non solo "è stato fatto segretamente", ma si basa sul principio che "continua a lavorare chi non fa sciopero". Il che vuol dire che "chi protesta, anche pacificamente, contro il sistema di sfruttamento delle false società di manodopera deve essere allontanato". 

L'attacco alla Cisl arriva oggi dalla Flai-Cgil di Modena, che parla appunto di un "accordo segreto", con le trattative "portate avanti dagli inizi di novembre fino al 27 dicembre, data dell'accordo finale". In questo periodo, "nè la Flai-Cgil, nè i rappresentanti sindacali della Flai-Cgil nè i lavoratori colpiti sono stati coinvolti", mette in chiaro il sindacato. Non solo: "Durante tutti gli incontri conoscitivi o di salvaguardia occupazionale in Regione Emilia-Romagna non si è fatto mai cenno a questa trattativa", affonda la Flai. Anche se il verbale non è stato reso noto, prosegue la sigla della Cgil, un documento di incontro Castelfrigo-Cisl del 22 novembre è finito in rete, e "dimostra che a quella data, nel mezzo della vertenza sindacale intrapresa dalla Cgil, Castelfrigo e Cisl avevano già concordato di espellere i lavoratori sgraditi alla Castelfrigo". 

Nel testo, riporta ancora la Flai, si legge che si stanno "ricercando soluzioni di continuità lavorativa per i soci-lavoratori che ancora continuano a prestare servizio effettivo all'interno dell'azienda". Altra questione che non va giù alla Flai-Cgil è il ricorso "paradossale e spregiudicato", a un'agenzia interinale per dare un'occupazione di sei mesi a 52 lavoratori "graditi alla Castelfrigo". Senza contare che mentre l'azienda ha ribadito più volte "che il costo del lavoro è troppo alto, non competitivo", affa fine ha deciso di ricorrere a quello interinale, "cioè alla forma più costosa di lavoro".

Mentre la Cgil chiede criteri di riassorbimento "uguali per tutti, ad esempio l'anzianità di servizio, la Cisl come criterio unico quello della partecipazione agli scioperi: se scioperi, resti fuori". E a proposito di questo, le puntualizzazioni nonsono finite, visto che, aggiunge la Flai, "non è vero che i lavoratori degli appalti Castelfrigo hanno messo in atto una mobilitazione che ha messo a rischio le lavorazioni". Perchè "non sono state bloccate merci o le persone" e perchè lo sciopero a oltranza è iniziato il 17 ottobre, "cioè non all'inizio, ma al termine di tutta la fase sindacale e amministrativa della procedura di licenziamento avviata il 9 giugno" e i lavoratori "hanno deciso di attendere le lettere di licenziamento in sciopero, quando il loro lavoro era già stato dichiarato dalle cooperative superfluo". 

Infine, a chi parla di "guerra tra sindacati" la Flai manda a dire che bisogna guardare la questione da un altro punto di vista, perchè "il sistema degli appalti nel distretto delle carni modenese sta generando prima di tutto sfruttamento del lavoro, evasione fiscale e contributiva, contraffazione alimentare, illegalità, malavita. È un sistema che si estende, si ramifica e si consolida anno dopo anno anche in altri settori industriali".

(DIRE)

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