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Politica Castelnuovo Rangone

Castelfrigo, la Cgil avverte: "La protesta rischia di diventare problema di ordine pubblico"

Lo stesso sindacato che sta animando da ormai tre mesi la piazza di Castenuovo Rangone porta all'attenzione le tensioni crescenti fra i lavoratori, anche in vista delle possibili nuove assunzioni di personale

La protesta dei 75 ex lavoratori degli appalti Castelfrigo, espulsi dal sito produttivo in base agli accordi Castelfrigo-CISL del 22 novembre 2017 e del 27 dicembre 2017, accordi che prevedono la rioccupazione nel sito aziendale solo per i 52 lavoratori che invece non hanno scioperato, rischia di diventare un problema di ordine pubblico. A metterlo in evidenza è la stessa Cgil, che guida la mobilitazione dei dipendenti in presidio permanente all'esterno dell'azienda.

"Le notizie che trapelano dall'interno del sito produttivo, riguardanti il possibile inserimento di nuovi ulteriori lavoratori esterni alla vertenza, potrebbero far degenerare una situazione che finora è stata condotta nell'ambito della protesta pacifica e della non violenza", dichiara Marco Bottura Segretario Generale Flai Cgil Modena, in quella che ci auguriamo non debba essere interpretata come una minaccia, ma come un timore che la stessa sigla sindacale nutre in relazione al sentimento dei propri assistiti. 

"Stiamo notando che i lavoratori somminiastrati e i dipendenti della Castelfrigo, stanno effettuando ore di straordinario che sembrano andare oltre l'orario di lavoro massimo previsto dalla Legge. In data odierna abbiamo chiesto, per l'ennesima volta, la verifica ispettiva alla DTL di Modena - prosegue Bottura - I 75 ex lavoratori degli appalti Castelfrigo avevano iniziato uno sciopero a oltranza dal 17 ottobre scorso dimostrando una responsabilità eccezionale. Prima della proclamazione dello sciopero ad oltranza hanno creduto in una trattativa che cercasse di valutare tutti gli ammortizzatori sociali conservativi e l'equa distribuzione del lavoro disponibile. Tutte richieste, che le false cooperative si sono rifiutate di accogliere e durante lo sciopero ad oltranza, come oggi, i lavoratori che non scioperavano svolgevano e svolgono infinite ore di straordinario".

"Se in questi giorni arrivasse la beffa di occupare addirittura lavoratori da fuori (esterni alla vertenza) o che si svolgono ore di straordinario oltre i limiti di legge, sarebbe difficile continuare a spiegare che bisogna affidarsi alle leggi dello stato democratico", chiosa il sindacalista.

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