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Assunzioni facili in Regione, la carica dei "collaboratori" modenesi

In viale Aldo Moro sono tantissimi i contratti di co.co.co assegnati in special modo a personale politico inserito nelle strutture speciali della Regione. I requisiti d'accesso? Fondamentalmente, l'appartenenza alla corrente giusta

La Pubblica Amministrazione. Per molti è un miraggio, un lavoro sicuro, un impiego da sogno in questi tempi di crisi. Ma che fatica entrare, ci sono concorsi difficilissimi e rari, tanto che spesso si è costretti a cercare lavoro altrove. Eppure la strada corta c’è. Ed è perfettamente legale: tutto sommato basta conoscere qualcuno che in Regione ci lavori e che ci conosca, che un incarichetto da qualche parte potrebbe pure venire fuori.

Uno scandalo? Beh, il punto è che viene fatto tutto in ossequio delle regole. Ne abbiamo parlato giorni fa riguardo il caso di Alessandro Borghetti, assessore Idv  a Fiorano che nel 2010 ha collaborato con la Regione per una cifra tutto sommato modesta, poco meno di 7mila euro per un incarico a servizio del Presidente della Commissione Politiche Economiche Franco Grillini, ma questa non è che la punta di un iceberg.

È stata Repubblica Bologna a riaccendere i riflettori sul caso dei collaboratori, diciamo ‘soprannumerari’, in Regione, segnalando come si tratti di oltre 50 persone tra le varie commissioni e l’assemblea legislativa. Tanto per fare qualche nome, nell’Ufficio di Presidenza presieduto da Matteo Richetti, ci sono 24 incaricati in più di quelli ordinari, tra cui il modenese Bruno Rinaldi, consigliere provinciale Pdl della nostra città, nonché consigliere comunale di Castelvetro, che quest'anno ha già incassato un doppio incarico “a supporto della segreteria del vicepresidente Enrico Aimi”, anch’egli Pdl: 24mila euro per sette mesi.

Ma non è tutto: anche per l’altro vicepresidente, Sandro Mandini dell'Idv, c’è un budget annuale piuttosto ci sono molti collaboratori, tra cui il consigliere Idv di Pavullo Fabio Prandini, che per le fatiche di via Aldo Moro percepisce ben 13.800 euro l’anno oltre al compenso ottenuto come consigliere, dopo che, nel 2010, è riuscito ad avere un rimborso di quasi 4mila euro per un incarico in Regione della durata di un mese e quindici giorni.

Eppure non ci sono solo loro: solo per citare qualche altro modenese, il consigliere Pdl di Mirandola Antonio Platis nel biennio 2007-2008 ha ottenuto 22.000 euro lordi per un servizio di dodici mesi per “Attività di supporto al servizio Corecom”. E insomma, nell’ambito delle Attività di supporto legate al Corecom (comitato regionale per le comunicazioni) si trova da lavorare eccome, basti pensare all’incarico di lavoro autonomo concesso per il secondo anno consecutivo alla Dottoressa Laura Sighinolfi, del valore complessivo di  complessivo di 31.850 euro, incarico che va di pari passo con quello del padre, Mauro Sighinolfi, consigliere provinciale Pdl, il quale fruisce anche degli incarichi regionali co. co. co. a servizio di Giuseppe Villani.

Una delle misure principali, almeno per garantire trasparenza ai cittadini, sarebbe, semplicemente, quella di chiarire il criterio di accesso a questo tipo di incarichi decisamente redditizi, visto che, come viene spiegato da questo documento pubblicato dalla Regionealle strutture speciali dell’Emilia Romagna possono essere assegnate anche persone esterne alla pubblica amministrazione, senza che però sia specificato nessun criterio particolare.

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