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Politica Castelfranco Emilia / Via Lavichielle

Renzi, dalla Festa di Bosco Albergati una sfida alla minoranza del "no"

A Castelfranco un lungo intervento del premier, imperniato sulle ragioni del Sì al referendum costituzionale. Un appello alla continuità con le scelte intraprese e alcune stoccate alla minoranza interna. Poi un mea culpa: "Ho sbagliato a personalizzare il voto"

Dal palco della festa Pd di Bosco Albergati Matteo Renzi si concede un lungo comizio di fronte ad un folto pubblico, composto da tanti simpatizzanti e politici emiliani. Tema caldo dell'intervento del segretario-premier, come era nelle previsioni è stato quello del referendum costituzionale, con una sfida in campo aperto alla minoranza interna che minaccia il 'no'. 

"C'è gente tra di noi che pur di far perdere i propri, è disponibile a mandare a casa un intero sistema. Vengano al congresso. Ma basta con la rissa continua. Con la rissa continua perde l'Italia", ha detto il segretario-premier in un passaggio del suo comizio-fiume. "A tutti quelli che vogliono cambiare la linea del Pd o del tutto legittimamente il segretario, io dico con il sorriso piu' ampio, che questa è casa vostra. Non solo è un vostro diritto ma è una nostra gioia confrontarci", ha detto poi. Renzi, scherzando cita "la regola del fritto di Calvano", segretario del Pd Emilia, e cioè "che chi vuole cambiare la linea e segretario deve rispettare delle regole: c'è il congresso, e il congresso si svolge una volta ogni quattro anni, non una volta al giorno in tutte le tv, i talk show e i giornali". 

Facendo gli auguri a Romano Prodi per il suo compleanno, Renzi ha poi rispolverato lo 'spauracchio' Fausto Bertinotti. "Fuori dal Pd non c'è il socialismo rivoluzionario, ma una destra che ancora vive, e il M5s. E se qualcuno pensa di essere contagiato della sindrome Bertinotti, per cui uno chiede sempre di piu' per poi perdere anche quello che ha, allora noi gli diciamo che noi dalla sindrome Bertinotti siamo immuni".

"Anch'io ho sbagliato a dare dei messaggi. Questo non è il mio referendum. Anche perchè questa riforma ha un nome e cognome, Giorgio Napolitano – ha aggiunto il Presidente del Consiglio - Ma soprattutto perchè questa riforma è la riforma degli italiani. Io ho sbagliato a personalizzare troppo. Ma ora bisogna semplicemente dire la verità sul merito della riforma. La strategia sul referendum è semplice: dire la verità. La verità gli fa male. Lo sai".

Renzi riserva poi una stoccata a una parte della minoranza Pd. "Dopo aver votato in Parlamento, ora qualcuno dice: 'ci ho ripensato, voglio votare no'. Allora voglio essere molto chiaro: noi siamo felici di camminare con voi. Ma se ci chiedete di fermarci, noi vi diciamo che non ci fermeremo e andremo avanti. Pronti a camminare insieme. Ma se volete farmarvi vi fermate da soli, non con noi"

(DIRE)

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