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Discarica sequestrata a Finale, il plauso delle forze di opposizione in Regione

Da più parti arrivano commenti soddisfatti in merito all'inchiesta della Procura di Modena che ha portato al sequestro dell'impianto e che vede indagati tra gli altri anche l'ex sindaco Pd

“Sequestrata la discarica di Finale Emilia e indagati i dirigenti e l’ex sindaco? Non mi stupisce: sono anni che ci battiamo per rivedere il progetto, senza mai essere ascoltati”: così il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Bargi, sull'operazione condotta questa mattina dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri in collaborazione coi militari del Nipaaf Carabinieri Forestale di Modena.

“Solo tre settimane fa – ricorda l'esponente del Carroccio - la Lega aveva partecipato alla manifestazione “Giù le mani dalla nostra terra”, organizzata lungo le vie del centro storico di Finale, per dire ancora una volta “no” al progetto di ampliamento della discarica verso la quale – secondo i piani fortemente caldeggiati dalla Regione – avrebbero dovuto essere dirottati 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti, per la maggior parte di provenienza extra-regionale. Ebbene il blitz di questa mattina non fa altro che suffragare gli interrogativi che da sempre sosteniamo nei confronti di questo progetto. Ora attendiamo con fiducia quello che sarà il verdetto delle indagini”.

“Soddisfazione, ma anche preoccupazione per la decisione della magistratura" vengono espresse anche da Michele Barcaiuolo di Fratelli d'Italia, che spiega: "Soddisfazione perché da tempo il centro destra ha evidenziato le criticità di un impianto destinato, qualora l’ampliamento si realizzi, a divenire il più grande del nord Italia, pur ponendosi in aperta contraddizione col Piano regionale. Preoccupazione perchè la discarica di Finale rimane centrale nel sistema rifiuti dell’Emilia Romagna. Riemergono così tutte le criticità sulle politiche regionali in materia di rifiuti che appaiono costruite secondo parametri differenti dall’effettivo interesse del territorio e dei cittadini”.

Per il capogruppo di Forza Italia in Regione Andrea Galli il sequestro "non fa che confermare i dubbi sul progetto di ampliamento sollevati dai cittadini e sottoscritti in pieno da Forza Italia". "Parliamo di un progetto di ampliamento che creerebbe il più grande impianto del nord Italia capace di accogliere oltre un milione di tonnellate di rifiuti speciali con un impatto ambientale facilmente prevedibile - continua Andrea Galli -. Ricordo che la zona della discarica è definita anche dalla Università di Parma area inondabile di pericolosità elevata e non basta certo un muro di un metro e mezzo a tutelare il territorio in caso di alluvione, evento che peraltro è già avvenuto nel 1982 e che la rottura dell'argine del Diversivo di pochi giorni fa ha dimostrato purtroppo ripetibile. Questo impianto va fermato dalla Regione, Bonaccini ne doveva prendere atto da tempo, il sequestro di oggi speriamo possa fermare per sempre l'assurda ipotesi".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Movimento 5 Stelle di Finale EMilia, i cui consiglieri parlano di "ottima notizia per tutti coloro che lottano da sempre contro l'ampliamento", La consigliera regionale Giulia Gibertoni sottolinea invece: “Se le accuse mosse dagli inquirenti dovessero trovare conferma, ci troveremmo davanti a una situazione davvero molto grave. Poco meno di un anno fa avevo presentato un’interpellanza (l’ennesima, dopo altri 5 anni) alla giunta regionale proprio per chiedere di bloccare l’autorizzazione all’ampliamento della discarica e di sottoporre tutto l’iter procedimentale alla Consulta per la legalità. La mia richiesta era legittimata dal fatto che durante le indagini sugli appalti tra il 2015 e il 2016 del Comune di Finale erano emerse chiaramente pressioni sulla realizzazione della discarica. Una sollecitazione che però la Regione ha fatto cadere nel vuoto visto che la risposta che mi è stata fornita in aula dall’assessore Gazzolo a marzo di quest’anno è stata a dir poco inconcludente, visto che si era limitata a dire di non aver ricevuto nessuna comunicazione dell’indagine della magistratura sull’impianto. Oggi, a otto mesi di distanza, i nodi vengono al pettine e finalmente è chiaro a tutti che non eravamo solo noi a nutrire dei dubbi sulla legalità di quel progetto funzionale all'interesse di pochi e contrario alle esigenze della comunità finalese".

Anche dalla sinistra radicale arrivano critiche a Stefano Bonaccini e al piano rifiuti: "Ci pare già questo un motivo più che sufficiente perché Arpae sospenda l'autorizzazione rilasciata per il maxi ampliamento della discarica da 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali", dice Stefano Lugli, candidato a presidente della Regione per L'Altra Emilia-Romagna. Da molto tempo chiediamo al presidente della Regione di ascoltare i cittadini di Finale Emilia. Oggi Stefano Bonaccini non può ignorare quanto successo, e ancora una volta lo invito a togliere Finale Emilia dal piano regionale dei rifiuti: la comunità va rispettata. 

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