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“Candidati puliti”, la Commissione Antimafia promuove le elezioni di Finale Emilia

Il comune della bassa modenese è tra gli osservato speciali dopo l'inchiesta Aemilia e fortunatamente non sono emerse “relazioni pericolose” degli attuali candidati con la malavita. Lo ha certificato la Commissione parlamentare

Non ci sono particolari problemi o ''ombre'' tra i candidati alle elezioni amministrative di Finale Emilia. Lo certifica la commissione parlamentare antimafia nella sua ultima relazione sui Comuni ''osservati'', in vista del voto dello scorso weekend. A Finale, scrive la presidente-relatrice Rosy Bindi nel capitolo dedicato al Comune modenese, non emergono "frequentazioni, rapporti amicali o di parentela dei candidati alle elezioni comunali con esponenti della criminalita'' organizzata". Inoltre, "dai controlli eseguiti e'' emerso che otto candidati su 113 risultano gravati da precedenti penali lievi o carichi pendenti per fatti non gravi e comunque qui- segnala la commissione antimafia a proposito dei fatti di cui si occupa- non di rilievo". 

Certo, nella relazione si ripercorrono nei dettagli gli ultimi travagliati anni a Finale per la giunta del sindaco Nando Ferioli, tra l''inchiesta Aemilia e la condanna dell''ex funzionario ai Lavori pubblici Giulio Gerrini per i rapporti con la discussa ditta Bianchini, la commissione prefettizia che non ha sciolto il Comune pur riscontrando deboli barriere antimafia al suo interno, fino alla mancata approvazione del bilancio 2015 e l''arrivo del commissario ad acta. Si segnala nella relazione antimafia approvata il 31 maggio scorso, in particolare, sugli esiti dell''attivita'' ispettiva avviata un anno fa dalla Prefettura: "Nel quadro di generale disordine amministrativo e'' stata inoltre riscontrata l''inesistenza di 143 determine e di 39 delibere, assunte fittiziamente solo attraverso la protocollazione. Irregolarita'', queste, che apparivano inserirsi per i commissari prefettizi in un quadro di frequentazioni e contiguita'' di alcuni amministratori e dipendenti con i titolari di ditte, vicine a noti clan mafiosi". 

In ogni caso, sul Comune modenese l''attenzione e'' rimasta alta, come conferma in questi giorni il sottosegretario all''Interno Gianpiero Bocci rispondendo a un''interrogazione parlamentare della Lega Nord: "Il 2 febbraio 2016, il prefetto, di intesa con i competenti attici del ministero dell''Interno, ha costituito un gruppo di supporto incaricato di effettuare un attento monitoraggio dell''ente, finalizzato al risanamento- conferma Bocci in aula alla Camera- dei settori risultati piu'' compromessi. Il gruppo di supporto rimettera'' dettagliate relazioni al prefetto con cadenza quindicinale e, comunque, ogni qualvolta emergano situazioni meritevoli di particolare attenzione".

(DIRE)

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