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Formigine, presto al Comune due appartamenti confiscati alla criminalità organizzata

Nel consiglio comunale del 26 luglio si è parlato del recupero e della valorizzazione a fini sociali deigli immobili. Discusse due interpellanze, approvate due delibere e due mozioni

Si è tenuto nella serata di giovedì 26 luglio il Consiglio Comunale di Formigine, aperto da una interpellanza sul cinema, e proseguito con una significativa porzione dedicata ai beni confiscati alla criminalità organizzata di stampo mafioso.  Rispondendo ad una interpellanza dei consiglieri Ottani, Benassi e Tamburini, il sindaco Maria Costi ha comunicato di aver concluso le pratiche per ottenere in proprietà due beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sul territorio di Formigine a seguito di un procedimento giudiziario.

Si tratta di due appartamenti residenziali con annessi garage, di recente costruzione, in discreto stato di conservazione (necessitano di alcuni interventi di recupero). Il percorso fatto dall’amministrazione risale a marzo 2016, alle prime notizie di stampa sulla presenza di beni in fase di confisca alla criminalità: “Appena abbiamo avuto l’informazione abbiamo avviato immediati contatti con l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, abbiamo aderito alla manifestazione di interesse, partecipato alla conferenza dei servizi, preparato la documentazione urbanistica  e progettuale - ha evidenziato in aula il sindaco - arrivando alla consegna delle chiavi in meno di due anni dall’avvio delle pratiche, un tempo record considerando la complessità del percorso, giudiziario e amministrativo”. 

Il recupero dei due appartamenti permetterà di offrire spazi alle famiglie formiginesi in difficoltà, e alle donne vittime di violenza. Questo infatti è l’obiettivo del progetto “Vie d’Uscita”, che ha trovato i fondi per il concreto recupero di questi immobili all’interno del bando dedicato ai beni confiscati pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna, come previsto dalla Legge Regionale 16/2018 (il testo unico sulla legalità, già presentato anche in aula a Formigine nei mesi scorsi dall’assessore regionale Massimo Mezzetti). 

“Ringrazio la Regione per questo finanziamento significativo - ha continuato la Costi - perché questo bando permette ai comuni che ottengono i beni in gestione di avere qualche risorsa per far partire i progetti, e senza le quali si potrebbe rischiare di lasciare inutilizzati i beni assegnati”. 

Il percorso è stato particolarmente complesso e ha coinvolto molte differenti amministrazioni pubbliche: uffici giudiziari, Agenzia Nazionale Beni Confiscati, Prefettura, Regione Emilia-Romagna, Agenzia del Territorio, curatore giudiziale, e infine l’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico che - in quanto delegata alla gestione dei servizi sociali - curerà la parte attuativa del progetto, assegnando un appartamento a famiglie formiginesi in difficoltà, e uno a donne vittime di violenza. I lavori per il recupero degli spazi inizieranno nelle prossime settimane. 
Tutti i gruppi consiliari hanno espresso vivo apprezzamento sia per il valore simbolico che per quello concreto dell’iniziativa, nel giorno in cui l’aula ha aperto i lavori con il ricordo di Paolo Borsellino (ucciso il 19 luglio di 26 anni fa) e di tutte le vittime della criminalità organizzata di stampo mafioso. 

I lavori del consiglio sono continuati con l’approvazione di due delibere (convenzione fra i soci pubblici di SETA spa e prima variante al PSC, entrambe approvate con i voti della maggioranza) e di due mozioni (sostegno al museo della civiltà contadina e partecipazione alla marcia della pace, entrambe approvate all’unanimità).

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