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Spese pazze dei consiglieri regionali, 42 avvisi per peculato

Due milioni di spesa fuori controllo contestate a 41 consiglieri su 50 componenti dell'Assemblea. Quattro i modenesi. L'ipotesi riguarda esclusivamente il peculato. Perplessità unanimi per la divulgazione a ridosso delle elezioni del 23 novembre

Sono 42 gli avvisi di chiusura indagine arrivati in queste ore ai consiglieri regionali. Per tutti si ipotizza il reato di peculato nell'ambito dell'inchiesta sulle spese dei gruppi consigliari avviata dalla Procura di Bologna e affidata ai pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi con la supervisione del procuratore capo Roberto Alfonso e del suo vice Valter Giovannini. 

Sarebbe il Pd il gruppo regionale che ha speso più 'allegramente', secondo l'inchiesta della Procura di Bologna che complessivamente contesta a viale Aldo Moro spese per 2 milioni e 87 mila euro e ha mandato 42 avvisi di fine indagine sull'ipotesi di peculato ad altrettanti consiglieri. Tra le spese contestate vi sarebbero pranzi e cene, ma anche spese di viaggio, organizzazione eventi e l'acquisto di beni di uso personale, tra i quali spunta curiosamente anche una spesa di 80 euro in un sexy shop.

Nello specifico si tratta di 18 consiglieri del Pd, ossia Marco Monari, Marco Barbieri, Marco Carini, Thomas Casadei, Gabriele Ferrari, Vladimiro Fiammenghi, Roberto Garbi, Paola Marani, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Rita Moriconi, Antonio Mumolo, Giuseppe Pagani, Anna Pariani, Roberto Piva, Luciano Vecchi, Damiano Zoffoli, Matteo Richetti.

Il secondo gruppo è quello del Pdl, ora "esploso" in più partiti, che vede indagati  Luigi Villani, Enrico Aimi, Luca Bartolini, Gian Guido Bazzoni, Galeazzo Bignami, Fabio Filippi, Andrea Leoni, Marco Lombardi, Andrea Pollastri, Mauro Malaguti, Alberto Vecchi.

Per quanto riguarda l'area dei 5 Stelle sono stati indagati Andrea De Franceschi e Giovanni Favia, che nel frattempo sono stati espulsi dal Movimento per differenti ragioni.

Della Lega Nord sono stati coinvolti Manes Bernardini, Stefano Cavalli, Stefano Corradi (ai quali si aggiungerebbe anche l'allora Capogruppo Mauro Manfredini, nel frattempo deceduto). Sinistra Ecologia e Libertà conta due cosiglieri, Gian Guido Naldi e Gabriella Meo, la Federazione della Sinistra vede Roberto Sconciaforni, mentre l'Italia dei Valori annovera Liana Barbati e Sandro Mandini, cui si aggiumge Matteo Riva, migrato nel gruppo misto. Anche l'impiegata di quest'ultimo, Rossella Bolino, è stata coinvolta

Ai nove capigruppo all'epoca dell'inchiesta (da maggio 2010 a dicembre 2011) viene contestata l'intera cifra del gruppo di cui devono rispondere o direttamente, perchè appunto si riferiscono a spese personali, o per omesso controllo. Quanto alla tempistica degli avvisi, arrivati a due settimane dal voto, pare di capire che sia dovuta alla complessità dell'inchiesta. Sembra, per esempio, che gli avvisi per Pd e Pdl siano lunghi circa 200 pagine. Gli avvisi sono stati consegnati sabato alla Guardia di finanza per essere poi notificati. (DIRE)

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