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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Sassuolo / Viale Fratelli Cairoli, 19

Villa fiorita, dai consiglieri di centrosinistra affondo sull'Ausl

Da Sassuolo i consiglieri Rossi, Den Neso e Venturelli alzano la voce sul caso del Distretto Sanitario: “Sembra che le decisioni manageriali a tutti i costi debbano avere la meglio a discapito della salute dei lavoratori”

La vicenda dello stabile ex Villa Fiorita, inquinata dalla presenza di Formaldeide, ha sorpreso non solo per la natura stessa del problema sanitario, ma anche per il silenzio che la politica ha accuratamente cercato di mantenere attorno al caso. Un profilo bassissimo sicuramente dovuto alla delicatezza dell'appalto pubblico concesso con un grande sconto, alla relazione con i vertici Ausl e ad una generalizzata volontà di non esporsi, con il rischio più che concreto di scoperchiare altri vasi di Pandora.

Il dibattito  è dunque rimasto circoscritto all'Azienda Sanitaria e alle forze sindacali, con sporadiche e timide incursioni di alcuni esponenti della politica locale. Tra questi spicca però l'intervento di tre consiglieri comunali di Sassuolo, il Pd Gino Venturelli insieme ad Antonio Rossi e Pasquale Del Neso della Lista Civica Pistoni. Dai tre componenti della maggioranza di centrosinistra è nata uninterrogazione e una presa di posizione chiara.

“Sembra una di quelle situazioni in cui le decisioni manageriali a tutti i costi debbano avere la meglio a discapito della salute dei lavoratori -attaccano i tre consiglieri in una nota -  Non siamo alla ricerca dei colpevoli e nemmeno staremo a fare la caccia alle streghe. Ci chiediamo però come sia possibile che, in una società consapevole dai rischi di malattie professionali, infortuni e dalle morti bianche, si continui in uno sterile braccio di ferro col solo obiettivo di non chiudere una struttura già largamente contagiata. È possibile che, da quanto appreso, dopo oltre due anni la salute delle persone è stata costantemente messa a rischio e ora i lavoratori per tutelare il proprio sacrosanto diritto di avere un ambiente in sicurezza, debbano ricorrere allo sciopero?”.

Lo schieramento è chiaro, ma potrebbe non far piacere a chi finora ha preferito il basso profilo: “Abbiamo il dovere di stare dalla parte dei più deboli, le lavoratrici e lavoratori - scrivono Rossi, Den Neso e Venturelli - Convinti che la politica ha l'obbligo di pronunciarsi con determinazione e senza esitazione, chiediamo che l'azienda sanitaria trasferisca altrove quanti sono rimasti nella struttura e proceda rapidamente con la bonifica, per ridare alla città il luogo dove i sassolesi possano curarsi senza preoccupazioni di trovarsi in un ambiente malsano”.

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