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Crisi nel PD modenese, i consiglieri non versano le quote e disertano le Feste

Il partitone fa i conti con un disamoramento da parte dei propri eletti, denunciato da una lettera dei volontari. Ma i conti peggiori sono quelli di fine mese: dipendenti in mobilità e verso la chiusura 8 sezioni sulle 17 cittadine. Rebus segreteria

Anche l'ultimo partito sopravvissuto alla liquefazione della politica si prepara alla crisi irreversibile. Le tessere in calo (ha rinnovato poco più del 70% degli iscritti, ma si teme di peggio in futuro) e i consiglieri comunali che non devolvono le quote al partito. I circoli storici che chiudono e la prima manciata di dipendenti in solidarietà da maggio. Una perdita d'esercizio anche nel 2015 e un obiettivo di pareggio nel 2016 tutto da costruire. Una lettera dei volontari che esprime "sconcerto" per le tante assenze dei big alla festa dell'Unità. C'è stata tanta carne al fuoco ieri sera all'assemblea del Pd comunale di Modena allo storico circolo della Madonnina.

Proprio la sezione di via Barchetta è tra quelle (in due anni si passa da 17 a 9) che chiudono: non come presidio territoriale, che secondo gli annunci rimarrà, ma come sede fisica, ormai troppo costosa per la casse dem. Scattata la procedura di solidarietà per alcuni dipendenti nell'ambito della 'rivoluzione' sul personale (basta col posto fisso nel partito), infatti, tutte le voci di ricavo a parte le quote degli eletti sono previste al ribasso quest'anno. Ieri sera sono stati illustrati consuntivo 2014 e preventivo 2015: nel primo il deficit è di 70.000 euro (ben 228.000 euro di costi), nel secondo si scende a 22.500 (calano a 128.000 euro le uscite) con l'ambizioso obiettivo del pareggio nel 2016, anche perchè gli incassi da feste e tesseramento continuano a diminuire.

Come se non bastasse, sulle feste ieri sera è spuntato un significativo documento firmato dai volontari, e indirizzato anche al Pd nazionale, nel quale si esprime "amaro sconcerto" dopo aver verificato che "la quasi totalità degli eletti modenesi del Pd non ha partecipato in alcun modo" all'ultima kermesse di Ponte Alto. Tale "estesa assenza" viene ritenuta "un segno di non considerazione e di scarsa sensibilità politica e umana nei confronti di coloro che, con la propria abnegazione, contribuiscono a sostenere, a diversi livelli, l'attività del partito", si conclude la sconsolata nota dei volontari.

Di tutto questo, pare, si dovrà occupare Bortolamasi, il giovane consigliere comunale nello staff di Bonaccini che potrebbe evitare al partito le primarie per il nuovo mandato in città. Ieri sera il segretario comunale uscente Andrea Sirotti, da mesi 'archiviato' da Muzzarelli per la gestione delle scorse regionali nonostante il suo incarico fosse a tempo, ha annunciato formalmente l'uscita di scena. In realtà, sul vicecapogruppo Pd Bortolamasi, che ha il via libera della presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti e dei suoi, nelle ultime settimane si sono fatti strada alcuni dubbi: ha troppi impegni ed è troppo vicino a Bonaccini, ragionano alcuni dirigenti, per condurre efficacemente il partito in città a maggior ragione ora che Muzzarelli, intervenuto a sua volta ieri sera, ha aperto il pressing sulla Regione per il riordino post Province. Il diretto interessato ieri è intervenuto ma non ha chiarito.

Sulla riorganizzazione dei circoli, verranno fusi quelli del centro che daranno vita a un unico presidio Centro storico/Tempio/San Cataldo che si sposterà in una nuova sede. Tra l'altro, arriva la dismissione della seconda sede di via Coppi per il Circolo di Buon Pastore, cosi' come per le sedi di Villaggio Giardino, Quattroville, Sacca e Albareto.

(fonte DIRE)

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