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Mensa Cir Food, Torrini (Udc) incendia il consiglio comunale

Un furente Torrini, capogruppo dello scudocrociato, ha criticato la costruzione del bando reo di favorire un solo concorrente. La maggioranza respinge le accuse: "Basta insinuazioni: se qualcuno sbaglia, rivolgetevi in Procura"

Parla poco, ma quando interviene è molto difficile che lo faccia sproposito. Oggi pomeriggio, Davide Torrini, capogruppo Udc, ha letteralmente incendiato il consiglio comunale facendo calare il silenzio sull'aula attaccando la Giunta a spada tratta: motivo del contendere l'assegnazione dei servizi mensa del Comune di Modena mediante un bando che, a parere suo e di Michele Barcaiuolo (Pdl), finisce per favorire la Cooperativa Italiana Ristorazione, meglio nota con l'acronimo Cir. Il bando mette a disposizione 60 milioni di euro iva inclusa con uno sconto irrisorio dell'0,8% all'impresa aggiudicataria.

ATTACCO - "Voi aumenterete le tasse ai cittadini modenesi perchè non avete voluto scontare nulla sul bando mensa - ha attaccato Torrini - Queste cooperative vi ricatteranno e vi sta bene! Con la sua scarsa trasparenza e con il suo nascondere le informazioni, questa amministrazione ha dimostrato di non essere affatto interessata a risparmiare: giudicando il fatto oltremodo grave, ne prendiamo ufficialmente atto". Secondo Torrini, lo sconto sulla base d'asta offerta all'impresa vincitrice, la Cir è stata l'unica partecipante all'incanto, è troppo basso: "L'ultima beffa di questi giorni è la pubblicazione dell'aggiudicazione provvisoria alla Cir senza riportare la percentuale di sconto - ha ricordato l'esponente centrista - Ho dovuto effettuare un accesso agli atti, e ovviamente mi hanno risposto che era dello zero virgola".

OPPOSIZIONE - Il centrodestra ha fatto quadrato e si è schierato compatto con il capogruppo Udc: il pidiellino Barcaiuolo ha parlato di "sgarbo istituzionale". Secondo il consigliere, sebbene non vi sia alcun obbligo di legge ma vista l'entità del bando, l'Amministrazione avrebbe dovuto portare anzitempo l'argomento in commissione o in consiglia, cosa puntualmente non verificatasi: "Distribuite grasso ai soliti noti - ha tuonato Barcaiuolo - cosa ancora più grave in questo momento di crisi". Sconcertato il collega di gruppo Gian Carlo Pellacani: "Questo era un bando confenzionato per qualcuno che ha escluso la competizione e la concorrenza - ha sentenziato l'ex Rettore - Su 60 milioni di bando un unico concorrente? È veramente una cosa fuori dal mondo".

MAGGIORANZA - Adriana Querzè, assessore all'Istruzione, non si è scomposta più di tanto ricordando le sentenze del Tar favorevoli al Comune e contrarie a "Serenissima ristorazione", la quale, oltre ad essere stata indicata dal capogruppo Pd Paolo Trande come "vicina" alla Compagnia delle Opera, aveva posto le stesse pregiudiziali di Torrini: "Il Tar ha respinto il ricorso della Serenissima, riconoscendo la correttezza del bando". Fra i banchi del Pd, Cinzia Cornia è stata quella che forse si è indignata di più: "È ora di smetterla con queste insinuazioni - ha detto all'indirizzo dell'opposizione - Se c'è stata qualche irregolarità, rivolgetevi in Procura". Particolarmente caldo anche il Sindaco Giorgio Pighi: "Torrini ha perso di vista il fine ultimo del bando ovvero l'interesse dei cittadini", ha argomentato invitando poi l'opposizione  a dare "rispetto per chi lavora nelle istituzioni". Infine, il primo cittadino si è accordata alla democratica Cornia: "Se credete che qualcuno sia stato favorito, rivolgetevi alla Procura".

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