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Sms elettorali e interessi sindacali: la Cgil attacca, FNA la querela

Finirà probabilmente davanti al Tribunale la querelle tra il sindacato confederale e la Federazione Nazionale Agricoltura di Modena. Al centro dello scontro la polemica sui messaggi elettorali a sostegno di Katia Parisi, candidata eletta con Modena Solidale e direttrice di Caf Italia

Tiene banco, proprio nel giorno di insediamento del Consiglio Comunale, la polemica sorta negli ultimi giorni di campagna elettorale circa la candidata capolista di Modena Solidale, poi eletta consigliera. Katia Parisi è accusata da più parti di aver fatto inviare sms ed effettuare telefonate per invitare al voto a suo favore i cittadini iscritti a Caf Italia, il centro di cui è direttrice. Critiche che arrivano da diversi voci della vita politica modenese, ma specialmente dai sindcati confederali, che erano già intervenuti sulla vicenda nei giorni scorsi condannando la presunta violazione della privacy svolta dal Caf "concorrente".

Oggi la Cgil getta altra benzian sul fuoco, chiamando in causa non solo il caf e la consigliera, ma anche il sindacato, FNA. (Federazione Nazionale Agricoltura), il cui segretario modenese è Eugenio Paldino, cognato di Katia Parisi. FNA è proprietaria di Caf Italia ed era entrata prepotentemente nella scena sindacale modenese nel 2017, quando il segretario aveva comunicato l'adesione di 4.821 braccianti modenesi iscritti a FNA, al fine di sostenere la candidatura della sua sigla sindacale al tavolo della Commissione INPS modenese che si occupa della Cassa Integrazione Agricola. 

La Cgil commenta: "Qualcuno dovrà verificare gli intrecci di tutto questo, tenendo presente che, numeri alla mano, insieme agli iscritti delle altre organizzazioni sindacali modenesi, ci sarebbero in provincia di Modena un numero di iscritti ai sindacati agricoli superiore agli stessi lavoratori dell'agricoltura (circa 10.000). Quindi è legittimo dubitare del sistema di adesione fatto attraverso il servizio di Caf Italia che potrebbe far risultare una parte dei propri utenti quali iscritti al sindacato dell’agricoltura FNA, a prescindere dal fatto che siano pensionati, lavoratori metalmeccanici o del commercio, o di altri settori. Inoltre, pur avendo un così alto numero di iscritti, la FNA non è rappresentata nei luoghi di lavoro, non risultano cioè delegati FNA che partecipino a tavoli di trattativa". 

Insinuazioni che non sono state affatto digerite dal sindacato agricolo, che precisa in una nota di aver "già dato mandato ai propri legali di procedere nelle sedi opportune nei confronti della Cgil Modena". Il segretario Eugenio Paldino commenta: "I cittadini Modenesi devono sentirsi liberi di iscriversi a qualsiasi sindacato. La libertà sindacale è un diritto costituzionalmente garantito e tale deve rimanere. La Cgil non può e non potrà mai evitare, fino a quando vivremo in uno stato democratico, la nascita e la presenza dei sindacati. È vergognoso che un Sindacato si scagli così ferocemente nei confronti di un'altra sigla Sindacale. La Cgil di Modena perpetuando tale feroce attacco sta scrivendo una delle pagine più brutte della storia sindacale della nostra provincia". 

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