rotate-mobile
Politica Piazza Grande

Pavarotti a Verona, Modena accusa il colpo. Concerto di ripiego al Comunale

Ampio dibattito in Consiglio comunale sul tema della valorizzazione della memoria del tenore. L’assessore alla Cultura risponde a interrogazioni di Mdp e M5S: “Ricorderemo decennale della scomparsa, ma l’omaggio al tenore nell’anniversario della nascita”

Modena ricorderà il decennale della scomparsa di Luciano Pavarotti, ma l’omaggio della città al “suo” tenore si svolgerà quest’anno e in futuro in occasione dell’anniversario della nascita, il 12 ottobre. Niente spettacolo in piazza, dunque, dopo l'annuncio del maxi evento all'Arena di Verona voluto dalla Fondazione di Nicoletta Mantovani. 

Lo ha sottolineato l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza rispondendo oggi, giovedì 23 marzo, in Consiglio comunale, a due interrogazioni presentate da Mdp e M5S e confermando che quest’anno per il 12 ottobre si sta organizzando un concerto gratuito al Teatro comunale Luciano Pavarotti e, in quei giorni, anche alcune lezioni concerto. 

Oltre alle interrogazioni, in COnsiglio si è svolto un acceso dibattito. L’ordine del giorno proposto dal capogruppo di Forza Italia Andrea Galli che chiedeva di mantenere e rilanciare il concerto tributo a Luciano Pavarotti del 6 settembre, anche in concomitanza con l’evento all’Arena di Verona, è stato ritirato dallo stesso consigliere al termine del dibattito che si è sviluppato oggi, giovedì23 marzo, in Consiglio comunale discutendo anche delle due interrogazioni alle quali ha risposto l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza.

Nell’illustrare il documento, Galli aveva sottolineato che, pur se in parte superata dagli eventi, la proposta voleva evidenziare i limiti dell’amministrazione comunale che “ha perso un’occasione per la città: il concerto veronese avrà un risalto internazionale ed è destinato a essere ricordato negli anni, non si tratta di uno scippo, è un’altra manifestazione rispetto a quella di Modena e sarebbe stato necessario farle entrambe organizzando con la Fondazione Pavarotti il collegamento tra le due iniziative”. Galli ha criticato anche il ritardo del Comune nel realizzare un monumento al tenore (“l’unica cosa che trovano i turisti è la scritta sul teatro, abbiamo dovuto aspettare l’elemosina di Pietrasanta”) e con l’ordine del giorno ha chiesto, comunque, “di portare a termine la progettazione del monumento a Pavarotti in modo che per il 6 settembre si possa procedere alla posa o almeno alla presentazione dell’opera”.

Nella replica all’interrogazione, Vincenzo Walter Stella (Mpd) ha affermato di essere d’accordo sull’idea che l’evento di Verona sia un’operazione di marketing e, pur condividendo le iniziative proposte dal Comune, ha detto che comunque l’amministrazione comunale avrebbe dovuto attivarsi per evitarlo. Elisabetta Scardozzi (M5S) ha parlato invece “di flop culturale al quale adesso di cerca di rimediare, ma il concerto in Teatro è una cosa per pochi”. In ogni caso, sulla promozione del Pavarotti lirico Modena non deve chiudersi ma aprirsi a livello internazionale.

Nel dibattito, Caterina Liotti (Pd) ha riconosciuto che sarebbe stato meglio concordare le iniziative, ma “non dimentichiamo ciò che è stato fatto negli anni per tenera alta la memoria del tenore, a cominciare dalla dedica permanente del Teatro comunale. E ora condividiamo la proposta di festeggiare l’anniversario della nascita nell’ambito del progetto Modena Città del Belcanto con il quale si valorizzare il ruolo dei giovani e si dà continuità all’esperienza di Pavarotti”.

Per Paolo Trande (Mdp) si è tratto di un’occasione persa per entrambi: per la città e per la Fondazione Pavarotti (“il valore universale del tenore è comunque inscindibile dal rapporto con il nostro territorio”) “e non sfuggono i motivi reali della scelta: era giusto che il Comune non accettasse la competizione su quelle cifre”.

Anche per Marco Chincarini (Per me Modena) l’evento di Verona è un’operazione economica, “ma non parlerei di scippo e Modena deve ora avviare nuove forme di valorizzazione nel segno di Pavarotti”. Per Antonio Montanini (Cambiamodena) si è trattato di uno “sgarbo a tutta la città, almeno nei modi, ma noi dobbiamo fare di più in termini di promozione, anche in chiave turistica”. Montanini ha quindi ripreso il tema dei “due Pavarotti”: “Quello pop, del business, è a Verona, noi dobbiamo valorizzare l’aspetto del cantante lirico”.

Anche Galli ha condiviso la lettura dell’occasione persa per entrambi, ma “l’idea di passare al 12 ottobre rimane l’ammissione di una sconfitta”. E dopo l’intervento del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ha ribadito il percorso seguito nella vicenda e l’impegno nella valorizzazione di Modena come città del belcanto, ha annunciato il ritiro dell’ordine del giorno invitando però il Comune a mantenere un’iniziativa in piazza Grande per il 6 settembre.

Muzzarelli ha ricordato anche l’impegno sulla promozione turistica avviato con l’esperienza di Expo e l’avvio del Programma Discover Ferrari & Pavarotti land (“molti che oggi parlano di promozione allora criticarono, ma il progetto continua e ha dato buoni risultati in termini turistici”) per poi ribadire che il Comune non aveva e non voleva spendere cifre iperboliche e che “lo spettacolo di Verona rappresenta comunque un’opportunità per la promozione di Modena: abbiamo già un appuntamento per parlarne”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pavarotti a Verona, Modena accusa il colpo. Concerto di ripiego al Comunale

ModenaToday è in caricamento