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"Priorità sicurezza, con garanzie ripresa possibile", il dibattito del Tavolo provinciale per il lavoro

«Le filiere industriali modenesi, con una valenza internazionale, devono essere messe nelle condizioni di riavviare le produzioni, garantendo tutta la sicurezza che rimane una priorità da cui non si può prescindere». Lo ha affermato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena e dell'Upi regionale, concludendo, venerdì 17 aprile, l'incontro del Tavolo sul lavoro, promosso in ogni provincia dalla Regione, per raccogliere indicazioni da sottoporre al Governo, in vista dell'avvio di una eventuale "fase 2" dell'emergenza Covid-19.
Hanno partecipato all'incontro, coordinato in teleconferenza dalla Provincia, i rappresentanti delle associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati  e sindaci. 

«Indicheremo alla Regione le filiere dell'automotive, ceramica e moda - ha aggiunto Tomei, riassumendo la discussione -  come quelle che possono essere sono in grado di garantire la ripresa delle attività in sicurezza anche grazie ad appositi protocolli approvati con il consenso dei sindacati. Queste filiere - ha aggiunto Tomei - si confrontano con mercati internazionali e imprese che operano in paesi che hanno già riaperto, oppure hanno chiuso per periodi molto inferiori a quello dell'Italia. Grazie ad adeguati protocolli di settore, una riorganizzazione del ciclo produttivo, la disponibilità di tutti i dispositivi di sicurezza necessari, è possibile coniugare le precauzioni anticontagio con una graduale ripresa Va inoltre considerato - ha concluso Tomei - che le filiere produttive sono fortemente interconnesse tra loro e che una ripartenza favorirebbe anche quei settori che stanno continuando ad operare, come ad esempio quello agroalimentare, che soffre notevolmente la mancanza di ricambi meccanici».

Tomei ha posto anche il tema della ripartenza dei cantieri pubblici, «anche questo un elemento decisivo per ridare ossigeno all'economia», come hanno confermato diversi sindaci intervenuti, a partire da Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, che ha ribadito come «il punto di riferimento restano le decisioni del Governo e gli accordi nazionali approvati anche dai sindacati, evitando disomogeneità tra le regioni, come indicato dal presidente Bonaccini».

Fabio Franceschini, sindaco di Castelvetro, ha evidenziato il tema delle difficoltà dei bilanci comunali, un problema ripreso da tutti i sindaci, come Maurizia Rebecchi, sindaca di Ravarino, Simone Pelloni, sindaco di Vignola, che ha chiesto anche, in vista di eventuali riaperture, di potenziare i test per individuare gli asintomatici; Francesco Menani, sindaco di Sassuolo,  dopo aver ribadito che la sicurezza dei lavoratori rappresenta una priorità, ha  affermato che il settore ceramico è in grado di garantire questa sicurezza con protocolli già individuati e approvati anche dai sindacati.

L'importanza dei protocolli di settore sulla sicurezza è stato ribadito anche da Maria Costi, sindaca di Formigine, Luciano Biolchini, sindaco di Pavullo,  che ha ripreso il problema delle difficoltà dei piccoli artigiani e del commercio e da Antonella Canossa, assessore ai lavori pubblici di Mirandola che ha chiesto una accelerazione sulla ripresa dei cantieri pubblici a partire dalle manutenzioni stradali.

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