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Regionali. Il candidato Simone Benini spettatore dell'evaporazione del M5S

Percentuali risibili per il Movimento, frammentato e indeciso in una campagna elettorale che non fa prigionieri

Le proiezioni sui risultati del voto emiliano-romagnolo si rivelano inclementi per il Movimento 5 Stelle, confermando una debalce che era nell'aria. Indecisi fino all'ultimo se allearsi con il Pd o se non presentare neppure la lista, i grillini si sono scontrati con un calo verticale dei consensi. A farne le spese è stato Simone Benini, candidato alla presidenza e vittima incolpevole di un momento di assoluta confuzione all'interno del movimento e fra i suoi storici elettori.

Benini però non ammette alcuna sconfitta e rilancia: "Chi sparisce dall'Emilia-Romagna non e' l'M5s ma Forza Italia che col suo 2% non avra' forse neanche un consigliere regionale. Queste erano elezioni regionali- sottolinea il candidato M5s- ma hanno dato forza al Governo nazionale".

Per quanto riguarda il governatore Stefano Bonaccini, che corre verso la riconferma, "in questa campagna elettorale ha rilanciato molti dei nostri temi- afferma Benini- più ci copia il programma e meglio è. Ora lo aspettiamo sul trasporto pubblico locale gratuito, lo aspettiamo sul piano di riconversione ecologica delle imprese, sull'acqua pubblica e sui 4,5 milioni di alberi che piantera'".

Per quanto riguarda la candidata leghista Lucia Borgonzoni, invece, "viste le sue dichiarazioni ci aspettiamo che venga a sedere in Consiglio regionale e non al Senato- punge il 5 stelle- perche' le due cariche sono incompatibili".

Infine, Benini si dice "fiero della mia regione e dei miei concittadini, per un dato di affluenza enorme che mi riempie il cuore. Era quello che volevamo, che questa regione reagisse e andasse a votare in massa".

(fonte DIRE)

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