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Dissidi interni e alleanze indigeste, lascia il coordinatore d SEL Modena

Enrico Monaco ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di coordinatore provinciale: “Divisione interne insostenibili”. E sulla situazione locale: “Muzzarelli sindaco decisionista e onnipresente che limita gli assessori”

La tensione a sinistra è ormai palpabile da mesi, a Modena come in tutto il Paese. I malumori e gli scontri sul futuro del centrosinistra “renziano” e di una larga parte della galassia della sinistra politica si sono acuiti anche sul nostro territorio, con il fiorire di associazioni e progetti paralleli. Da ultime sono arrivate anche le dimissioni di Enrico Monaco, che ha lasciato la carica di coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.

Con una lettera aperta l'ex coordinatore ha palesato tutte le difficoltà del partito, lacerato da due opposte correnti interne e in perenne bilico tra un'alleanza duratura e sofferente con il Partito Democratico e un deciso strappo a sinistra. “Mi dimetto – spiega Monaco – perché l’assemblea provinciale di SEL dimostra di essersi avvitata in uno scontro interno che l’ha, negli ultimi due mesi, isolata dalla realtà e dalla volontà degli iscritti. Tali divisioni e incomprensioni sono ormai insostenibili: il cambiamento del quadro politico dopo la fine della coalizione Italia Bene Comune e le sempre più forti pressioni dovute all’azione del Governo Renzi, che procede nella sua opera di compressione dei diritti,  impongono una riflessione profonda sulla nostra rotta. Pressioni che stimolano fino all’eccesso le contraddizioni di una forza come SEL che a Roma è saldamente all’opposizione del Governo e che invece sui territori della provincia di Modena è nella maggioranza dei casi alleata con il Pd. Un quadro sempre più incomprensibile agli occhi degli elettori e dei cittadini”.

Ma ci sono anche questioni di governo locale. “Questo comporta nella pratica l’inconsistenza del partito nel supportare l’attività nelle amministrazioni, dove fatichiamo moltissimo e troppo spesso raccogliamo poco, anche a causa di un Pd poco disposto ad ascoltare gli alleati – spiega ancora Enrico Monaco, che poi accusa Muzzarelli - Lo vediamo ad esempio a Modena dove un sindaco decisionista e onnipresente come Muzzarelli limita con la sua azione il contributo degli assessori, che sembrano troppo spesso figure di contorno”.

Sotto accusa, dunque, la “renzianizzazione” del Pd sul piano locale, che secondo Monaco  si va “completando velocemente e questo processo coincide con la scomparsa del centro-sinistra come l’avevamo conosciuto. Occorre prenderne atto e riconoscere le responsabilità assunte dal Pd nel dare vita ai governi tecnici prima e nel portare avanti le politiche di austerità poi con i provvedimenti del Governo Renzi”. 

I tentennamenti di Sinistra Ecologia e Libertà hanno dunque deluso il coordinatore dimissionario, che vorrebbe invece “la costruzione di un nuovo soggetto politico capace di rappresentare un quarto polo che si caratterizzi per le battaglie di contrasto alla disuguaglianza”.

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