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A Lama Mocogno elezioni comunali senza il centrodestra

Il segretario di sezione della Lega Nord Antonio Benassi e il segretario di circoscrizione Tiziano Santi invitano all'astenersi dal votare l'unica lista in corsa: quella degli avversari del centrosinistra

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Alle imminenti elezioni amministrative a Lama Mocogno gli elettori non troveranno sulla scheda la lista del centrodestra. Il fatto può apparire sorprendente, e necessità di alcune spiegazioni. Il motivo principale risiede nella vera e propria frantumazione che ha colpito lo schieramento fino a qualche tempo fa ricompreso nella denominazione di Popolo della Libertà. Nei mesi di marzo e aprile, quelli che dovevano essere dedicati ai contatti umani e politici dai quali far emergere lista e programmi, il variegato mondo del centrodestra, che attualmente si divide tra Forza Italia, Fratelli d’Italia, Nuovo Centrodestra e sigle minori, è stato totalmente assente. Con espressione di moda si potrebbe dire che il centrodestra “non è pervenuto”.

Mentre la Lega Nord svolgeva il suo compito con serietà e responsabilità, riuniva gli uomini e raccoglieva le idee, non altrettanto facevano gli alleati. Per cui a un certo punto ci siamo trovati da soli, senza il supporto delle altre componenti della lista. Solo negli ultimi giorni, quando ormai era troppo tardi, forse per un’improvvisa presa di coscienza della brutta figura alla quale andavano incontro, alcuni esponenti dell’ex PdL hanno provato ad attivarsi. Ma stancamente e in maniera svogliata. Un atteggiamento che, visti i tempi, non consentiva di rimediare all’assenza delle settimane precedenti.

Per cui a Lama si presenterà una sola lista: quella della sinistra. Ogni speranza di un cambiamento che sarebbe non solo auspicabile ma necessario sembra rimandata al futuro. A meno che i cittadini non si rendano conto che il Comune non può permettersi altri cinque anni di un’amministrazione come quella uscente e non decidano di lanciare un segnale forte non recandosi alle urne. Infatti se gli elettori saranno meno della maggioranza assoluta, a termini di legge il Comune dovrà essere commissariato. E non è detto che non sarebbe un choc salutare. Un positiva rottura con il passato capace di rilanciare un Comune impantanato nel nulla programmatico e in logiche di piccoli e meschini clientelismi.

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