Sel, Enrico Monaco è il nuovo Coordinatore provinciale di Modena
L'assemblea di sabato 5 luglio ha sancito l'elezione del 27enne Enrico Monaco alla guida del partito. Alleanze con le altre forze di centrosinistra solo se ci sarà convergenza sui programmi
Sinistra Ecologia e Libertà rilancia la sua azione politica anche nella provincia di Modena dopo l’uscita dal partito di alcuni dei suoi deputati eletti alla Camera. Lo fa eleggendo il nuovo Coordinatore Provinciale Enrico Monaco, classe ’88, laureato in Scienze Politiche e riunendosi nell’Assemblea Provinciale del partito che si è tenuta sabato 5 luglio presso la Sala Giacomo Ulivi, alla presenza dei militanti e degli iscritti.
L’appuntamento, che ha visto la partecipazione della Coordinatrice Regionale Elena Tagliani, ha messo al centro i temi da cui ripartire all’indomani della tornata amministrativa, sottolineando la necessità di rimarcare l’autonomia politica di Sel sui temi classici che la contraddistinguono: lavoro, welfare e ambiente. Il partito lavorerà per incidere nelle giunte della provincia, dove ha conquistato otto assessori, per contrastare la disoccupazione, costruire un welfare capace di ridurre gli effetti della precarietà e puntare sulla riconversione ecologica dei sistemi produttivi locali.
"In questo senso le difficoltà derivanti dal quadro politico saranno risolte con un’opposizione pragmatica al governo Renzi sul piano nazionale spiega Sel Modena - A livello locale, come già avvenuto durante le recenti elezioni amministrative, si deciderà di costruire alleanze con le forze del centro-sinistra quando queste dimostreranno di voler incidere sui temi prima richiamati. Qualora Sel non dovesse trovare queste condizioni non esiterà a marcare la sua autonomia per portare avanti le battaglie che la caratterizzano. Come primo impegno per il presente il partito sosterrà il Referendum per l’abolizione del Fiscal Compact, per il quale chiederà la raccolta delle firme ai cittadini, da qui fino a settembre. Questa misura deve essere contrastata e superata perché è all’origine della riduzione della qualità dei servizi ai cittadini (scuola, trasporti e sanità in particolare) ed ha ostacolato fortemente in questi anni gli enti locali nello svolgere un ruolo positivo e attivo nel rilancio dello sviluppo del nostro paese".
