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Politica San Felice sul Panaro / Rivara

Gas Rivara: Regione frena entusiasmi di Ers dopo ok commissione Via

L'assessore Muzzarelli stoppa Erg: "Convinti che gli oggettivi elementi di pericolosità presenti nell'area di Rivara non siano compatibili con il rischio insito nelle operazioni di immissione ed estrazione del gas"

Sono durati poco gli entusiasmi di Erg dopo il parere favorevole dato dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio, parere fornito nella riunione plenaria del 25 novembre 2011 sulla compatibilità ambientale delle operazioni preliminari previste dal progetto di deposito gas a Rivara, nella bassa Modenese. Queste operazioni preliminari autorizzate da Roma, ma non da Bologna, avrebbero visto nella fase di accertamento preliminare degli interventi di trivellazione del terreno.

L'ASSESSORE - L'assessore regionale alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, ha dato il semaforo rosso all'operazione scrivendo ai Ministeri competenti per comunicare la decisione assunta dalla Giunta Errani: "Esprimiamo ancora una volta la contrarietà della Regione in merito alla compatibilità ambientale dello stoccaggio di gas naturale. Quindi - sottolinea Muzzarelli - siamo indisponibili a rilasciare l'intesa, dovuta per legge, alla realizzazione del programma lavori proposto per la fase di accertamento".

PERICOLOSITA' - Muzzarelli ribadisce la convinzione espressa in precedenza sulla pericolosità di tutta l'operazione Erg Rivara Storage: "La Regione è pervenuta alla ferma convinzione che gli oggettivi elementi di pericolosità presenti nell'area di Rivara non siano compatibili con il rischio insito nelle operazioni di immissione ed estrazione del gas, rischio difficilmente quantificabile anche a seguito di ulteriori studi e pertanto non valutabile con il margine di certezza necessario in applicazione del principio di precauzione sancito dal Diritto Comunitario". Muzzarelli ha snocciolato gli elementi di pericolosità e vulnerabilità locale che hanno portato la regione a questa conclusione, come "la presenza di faglie attive che interessano la struttura geologica di Rivara dove è stato proposto lo stoccaggio, le frequenti
manifestazioni della sismicità naturale che caratterizza l'area e che, sebbene abbia sede a profondità maggiori di quella del serbatoio, può provocare la riattivazione di faglie superficiali, nonchè il deficit di protezione sismica dell'area
oggetto di intervento".

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