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Esternalizzazione asili, l'assessore Querzè: "Privatizzare adesso"

Assemblea infuocata ieri sera all'Aula Magna dell'Itis Corni: il Sindaco Pighi e l'assessore all'istruzione hanno ribadito la necessità di esternalizzare suscitando il malcontento generale

Niente da fare. L'unica soluzione percorribile è quella della privatizzazione e "bisogna farlo adesso", prima che si arrivi a settembre e si sia costretti a lasciare dei bimbi a casa. Lo ha chiarito ieri sera, una volta per tutte, l'assessore all'istruzione Adriana Querzè, con molta più enfasi rispetto a quanto mostrato lunedì incontrando i genitori del comitato "Giù le mani dagli asili": assieme al Sindaco di Modena Giorgio Pighi, è stata protagonista in un'assemblea organizzata nell'aula magna dell'Itis Corni di via Leonardo Da Vinci per discutere della situazione profilatasi nelle scuole modenesi, con il Comune seriamente intenzionato ad esternalizzare alcune scuole per rispettare la "legge di stabilità".

PRIVATIZZAZIONE - Come ampiamente documentato dal blog Il Rasoio, il Sindaco ha spiegato il funzionamento di questa norma che sta mettendo i bastoni tra le ruote al Municipio: in quattro asili comunali non è possibile effettuare il reintegro degli insegnanti che hanno cessato la loro attività, a causa della riduzione del turnover al 20%. Perciò, tali asili non saranno più capaci di "erogare il servizio alle medesime condizioni finora garantite". La causa della privatizzazione portata avanti da Sindaco e Assessore vede l'istituzione di una o più fondazioni con cda formati da membri del Comune e rappresentanti dei genitori. Questa, secondo gli amministratori locali, la strada da imboccare salvo modifiche legislative dell'ultima ora che potrebbero scongelare risorse (attualmente disponibili) per evitare le temute esternalizzazioni.

TENSIONE - Insoddisfatto, e non potevano essere altrimenti, il pubblico presente in sala: come riportato dal blogger Claudio Cavazzuti, la tensione si è fatta palpabile quando un genitore ha interrogato il Comune sulla ragione per cui l'Amministrazione si sia presentata con una sola e unica soluzione in mano "pena l'esclusione di alcuni bambini dal servizio pubblico". A sua volta, Pighi ha ribadito di essere tuttora in prima linea con l'Anci per chiedere la modifica della legge di stabilità per continuare a fare pressioni su Roma. Forte preoccupazione anche dagli insegnanti: il passaggio dal pubblico al privato potrebbe comportare un peggioramento delle condizioni contrattuali. Alla fine dell'incontro, rimane sul tavolo l'interrogativo lanciato dallo stesso blogger Cavazzuti: "La legge di stabilità è del 2010 - scrive - Perché arriviamo solo oggi al dibattito pubblico? Il comune non sapeva da due anni che gli insegnanti sarebbero andati in pensione?".

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