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Polemiche post-sisma,Favia: "Fermare esperimenti Cavone"

Il consigliere regionale presenterà una interrogazione a risposta immediata nella prossima seduta dell'Assemblea: "Ormai chiaro il nesso con l'attività sismica. La Giunta decreti lo stop"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Fermare una volta per tutte le attività estrattive del Cavone. È quanto chiede alla giunta Errani il consigliere regionale indipendente Giovanni Favia che ha presentato una interrogazione urgente che sarà discussa mercoledì durante la prossima seduta dell'Assemblea legislativa. "La scossa del 20 giugno non può essere assolutamente sottovalutata. È ormai chiaro che esiste una correlazione tra le attività di reiniezioni al Cavone e il terremoto - spiega Favia -. La Regione, che già ha tenuto nel cassetto i risultati della commissione Ichese per due mesi, ne prenda atto e disponga l'immediato stop. Mettiamo la parola fine a una sperimentazione che è solo uno specchietto per le allodole affinché la multinazionale Gasplus possa continuare l'estrazione di idrocarburi. Basti pensare che chi deve controllare e fornire i dati è lo stesso soggetto di cui si dovrebbero accertare le responsabilità". 

Per Favia non meno di un mese fa il geologo Paolo Scandone, membro della Commissione Ichese, illustrando alla stampa il lavoro di monitoraggio del sito Cavone sostenne che se la faglia sottostante alla zona interessata alle sperimentazioni fosse stata molto sensibile all'attività di reiniezione si sarebbe presto verificata "una micro sismicità". "La scossa del 20 giugno è un segnale pericoloso e chiaro che non possiamo permetterci di sottovalutare - aggiunge Favia - Ad Errani e ai suoi tecnici voglio ricordare quello che successe a L'Aquila prima della terribile scossa dell'aprile 2009 e che le valutazioni approssimative e generiche della Commissione Grandi Rischi sono state oggetto di una indagine che hanno portato alla condanna dei suoi componenti a sei anni di reclusione per omicidio plurimo colposo e lesioni gravi. Dobbiamo agire subito, basta perdere tempo, fare melina, nascondere e insabbiare. Se la reazione alla reiniezione di fluid i nel sottosuolo è immediata, come hanno dimostrato gli esperimenti al Cavone, quella legata alle attività di estrazione può avvenire anche a distanza di anni - conclude Favia - Non possiamo correre più questo rischio, sia dal punto di vista tecnico che da quello politico e morale. Non si può utilizzare la popolazione della Bassa come una cavia, aspettando di verificare sulla pelle dei cittadini se le ormai chiare evidenze siano confermate oltre ogni ragionevole dubbio. La Bassa ha già dato, ora prevalga il principio di precauzione".

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