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"Disastro ambientale", flash mob contro l'insediamento Amazon a Spilamberto

Il comitato Più Ossigeno sabato ha manifestato contro la variante "Rio Secco", dove è previsto l'arrivo del colosso dell'e-commerce. Nel mirino il grande traffico veicolare che arriverà

Alcuni manifestanti del comitato Più Ossigeno, ma anche di altre realtà modenesi, si sono dati appuntamento sabato scorso a Spilamberto per un flash mob di protesta contro la variante urbanistica "Rio Secco". Si tratta del provvedimento adottato dal Comune di Spilamberto che apre la strada alla costruzione del futuro polo logistico di Amazon: un progetto di cui si parla da almeno due anni e che ha subito qualche rallentamento, anche a causa del fallimento della Piacentini Costruzioni, proprietaria del terreno.

La variante ha stabilito la possibilità di realizzare un grande impianto, al posto delle piccole attività (40) inizialmente previste per quell'insediamento artigianale a ridosso di via Vignolese. Una scelta che ha sollevato plausi, ma anche diverse perplessità per l'impatto ambientale del nuovo "inquilino", il colosso americano degli acquisti online.

"Da mesi aspettiamo risposte concrete dall’amministrazione, mentre ciò che abbiamo letto sui giornali sono solo slogan, frasi d’effetto o giri di parole - atta il comitato Più Ossigeno spiegando le ragioni della propria mobilitazione - Noi portiamo i numeri, i dati: noi facciamo parlare la scienza. I più grandi problemi dell’Emilia Romagna sono l’inquinamento dell’aria, il traffico e la cementificazione smisurata ed è su questi tragici dati che vogliamo un’inversione di marcia. Mentre il progetto di questo polo logistico porterà ad un aumento di oltre 2000 veicoli al giorno, con il conseguente incremento di possibili incidenti, in una Terra di Castelli dove la percentuale è quasi doppia rispetto a quella della provincia e dell'intera regione. Il tutto, lungo assi stradali che il Piano regionale dei trasporti non considera adatti all’e-commerce!".

Per il Comitato la costruzione del polo logistico "causerà la scomparsa di un’altra area verde che poteva essere destinata ad agricolo, e che invece potrebbe accogliere un ecomostro di dimensioni pari al nostro centro storico" e prosegue: "Ma quando capirà chi amministra che la vera emergenza è la tutela della nostra salute? Ancora siamo al punto di contrapporla al lavoro, come se si dovesse scegliere fra il vivere o il lavorare? È giunta l’ora di non abbassare più la testa a questi subdoli ricatti. Spilamberto è un paese di eccellenze enogastronomiche che ne costruiscono una precisa identità. Qui c’è l’aceto balsamico tradizionale, il nocino, gli amaretti, il parmigiano, il lambrusco e gli alberi da frutto. Questa è la nostra storia. Ed è anche un paese nel quale i commercianti lottano per tenere aperti i loro negozi, che ravvivano i nostri centri storici e sono avamposti di sicurezza. Sono loro che dobbiamo difendere ed aiutare, non certo un anonimo commercio online che ci rende individualisti, ossessivamente consumisti e sempre più soli. O che genera posti di lavoro che non tutelano certo i diritti, la qualità e la dignità".

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