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Fondi pubblici a Maserati? Regione rispolvera il modello Lamborghini

In attesa del vertice romano tra Renzi e Marchionne sul futuro della produzione del Tridente a Modena, la Regione Emilia-Romagna si dice pronta a mettere in campo risorse pubbliche per trattenere la casa automobilistica

Per trattenere la produzione della Maserati a Modena, la Regione Emilia-Romagna è pronta a replicare il "modello Lamborghini". Ovvero a mettere sul piatto un po' di soldi, in accordo col ministero, sotto forma di contributi alla ricerca e alla progettazione. Esattamente quello che ha convinto la casa del Toro a realizzare il nuovo Suv negli stabilimenti di Sant'Agata bolognese. In viale Aldo Moro sperano che la mossa funzioni anche col Tridente, soprattutto perchè c'è in ballo il nuovo modello di auto sportiva di lusso (il cui progetto sarebbe in corso) nella speranza appunto che venga prodotto a Modena. 

Questo è cio' che ha spiegato in Assemblea legislativa l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, e che con ogni probabilità anche il premier Matteo Renzi non mancherà di sottolineare al patron Fca, Sergio Marchionne, nell'incontro in calendario oggi, giovedi' 5 maggio, a Roma. "Anche noi siamo preoccupati per la permanenza della Maserati a Modena- spiega Costi in aula, rispondendo all'interpellanza dell'esponente Fdi, Tommaso Foti- l'azienda è un simbolo fondamentale per Modena e l'Emilia-Romagna e il valore del brand è legato strettamente al territorio", che rappresenta "un valore aggiunto anche per la stessa azienda". 

Da qui la richiesta di Regione e Comune di Modena di mantenere sotto la Ghirlandina almeno "la produzione di alta gamma". E per questo, spiega l'assessore regionale, "abbiamo proposto di rafforzare la presenza della Maserati a Modena seguendo il modello già applicato per la Lamborghini", con l'obiettivo di "sviluppare prodotti nuovi. A Renzi abbiamo fatto presente cosa possiamo fare, in accordo col Governo". La proposta di seguire il modello Lamborghini per la Maserati "è significativa- commenta Foti- cosi' vediamo se l'interlocutore va avanti o ha altre intenzioni". 

Critico invece il consigliere regionale dell'Altra Emilia-Romagna, Piergiovanni Alleva, che accusa la Regione di mantenere un "atteggiamento di soggezione e subalternità alla Fca", la quale a sua volta sfoggia "superbia" e "mette tutti davanti al fatto compiuto. Non c'è mai stato un livello cosi' basso delle relazioni industriali". A sua volta, in un'interpellanza, Alleva cita il caso Maserati e lo affianca alla vicenda della Vm di Cento, che a marzo ha iniziato cinque giorni di cassa integrazione ordinaria al mese per un calo di domanda di motori V6 nel mercato nord-americano. Misura, a rotazione, che riguarda 670 lavoratori. 

"Ma il 15 aprile- sottolinea Costi- l'azienda ha annunciato il rientro di 50 dipendenti dalla cassa integrazione e le ultime notizie parlano di una cancellazione della cigo a maggio. è un segnale positivo, ma continuiamo a monitorare la situazione". Certo è che la cassa integrazione alla Vm di Cento sembra dovuta piu' che altro a un "calo temporaneo del mercato- spiega l'assessore- non ci sono problemi strutturali". E assicura: "Da parte nostra non c'è un atteggiamento diverso da quello istituzionale, attento alla salvaguardia dei posti di lavoro. In caso di problemi, saremo i primi ad attivarci", promette Costi. 

(DIRE)

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