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Energia: approvata la fusione Hera-Acegas nonostante i mal di pancia democratici

Ok dall'aula solamente grazie a un Pd comunque sfilacciato alla presenza dei Comitati modenesi per l'Acqua Pubblica, intervenuti in Municipio per una protesta pacifica e silenziosa

In merito alla fusione tra Hera e Acegas, cosa ci vuole per respingere l'offensiva di pubblica opinione guidata da Comitati modenesi per l'Acqua Pubblica, Pdl, Idv, Federazione della Sinistra, Movimento 5 Stelle, Sel, Legambiente e Lega Nord? Il voto neanche tanto compatto di un mai così isolato Partito Democratico, chiamato di fatto a rattificare una scelta già presa la scorsa estate nei piani alti di via Razzaboni. Ecco cosa è successo nel pomeriggio di lunedì 8 ottobre nel consiglio comunale nell'approvazione della fusione per incorporazione di Acegas-Aps holding in Hera. Non solo: il civico consesso, sempre e solo con il placet del Pd, ha approvato le modifiche dello statuto sociale della società multiservizi che, dopo la fusione, dal 1 gennaio 2013, consentiranno l'ingresso, con una partecipazione di almeno il 3%, del Fondo strategico italiano spa, holding di partecipazione controllata dalla Cassa depositi e prestiti. La delibera è passata con i voti del Pd, a eccezione di Giulia Morini, Ingrid Caporioni, Franca Gorrieri, Stefano Rimini che si sono astenuti; contrari Sinistra per Modena, Pdl, Modena futura, Udc, Mpa, Modena5Stelle-beppegrillo.it, Etica e legalità (il nuovo gruppo della transfuga Idv Eugenia Rossi). Votata anche l’immediata esecutività della delibera che ha visto l’unica astensione di Ingrid Caporioni, oltre che dell’Udc.

QUOTE - Il provvedimento è stato illustrato dal sindaco Giorgio Pighi, il quale ha tenuto a sottolineare come con questa fusione si vada verso “un rafforzamento delle garanzie di mantenere il controllo pubblico di Hera e un consolidamento della sua funzione sociale, oltre alla prospettiva di migliorare le ricadute economiche per il territorio: ci sta a cuore il controllo pubblico, in particolare dell’acqua, così come l’interesse dei cittadini e dei consumatori”. Con la fusione di Acegas-Aps diventano soci di Hera i Comuni di Trieste e Padova che aderiranno al patto di sindacato che oggi raggruppa gli oltre 180 soci pubblici. La fusione per incorporazione si svolgerà in due fasi: prima avverrà la fusione di Acegas-Aps Holding in Hera e successivamente un’Opas (offerta pubblica di acquisto e scambio) a favore dei soci di minoranza completerà l’operazione con l’aggregazione definitiva. I Comuni di Padova e Trieste avranno una quota del 5,7% ciascuno dopo la fusione e del 5,3% dopo l’aggregazione. La quota di Hsst, la holding che riunisce i Comuni modenesi soci di Hera, passerà dall’attuale 12,5% all’11,1% dopo la fusione e al 10,4% dopo l’aggregazione. 

COLOSSO - “L’operazione – ha spiegato il sindaco – darà vita a una società con un valore di produzione superiore ai quattro miliardi e mezzo, un margine industriale di 750 milioni e un utile netto di circa 140 milioni. Numeri che offrono solide certezze sul valore della partecipazione e vantaggi strategici rispetto alla capacità di investimento, all’efficienza e alla qualità della gestione, anche nella prospettiva di partecipare a gare per l’assegnazione dei servizi”. La nuova multiutility, infatti, sarà il primo operatore in Italia per rifiuti trattati (3,7 milioni di tonnellate all’anno), il secondo per vo­lumi di acqua venduti (300 milioni di metri cubi all’anno), il terzo nella distribuzione di gas (oltre 1,5 milioni di punti di fornitura e 2,8 miliardi di metri cubi venduti) e l’ottavo operato­re nella vendita di energia elettrica a clienti finali (11 Terawattora, TWh, di energia elettrica ven­duta e oltre 650 mila clienti). E la società sarà tra le prime 30 in Italia per capitalizzazione.

CONFLITTO DI INTERESSI? - Fra le tante voci che hanno sollevato sospetti sul lato speculativo dell'operazione (in Comune hanno presenziato con una protesta silenziosa i comitati referendari), si è distinta quella della Lega Nord: "Non vorremmo - ha esordito il segretario cittadino Stefano Bellei - che qualche consigliere comunale abbia votato la delibera di fusione e contemporaneamente possieda azioni di Hera. Nel caso ci troveremmo di fronte a un palese conflitto di interessi che potrebbe portare ad invalidare la votazione stessa". Come riportato dall'Agenzia Giornalistica Dire, spulciando fra le dichiarazioni reddituali e patrimoniali pubblicate online nel 2009, risulta che gli unici a possedere delle azioni Hera sono il sindaco, Giorgio Pighi (3.075 azioni), l'attuale consigliere del Pdl, Sandro Bellei (5.000 azioni), mentre il consigliere Pd, Giancarlo Campioli, invece, risulta dipendente della società Hera. Il primo cittadino ha poi precisato che nel suo caso non c'è alcun conflitto d'interesse, e che l'acquisto delle azioni risale agli anni '90, all'epoca della nascita della società Meta. Da allora, il sindaco (che quando acquistò le azioni era consigliere comunale) non ha più toccato il pacchetto azionario dal valore di 3mila euro.

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