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Politica Pavullo nel Frignano

Bambini maltrattati, il Garante: "E' mancata totalmente la vigilanza della scuola"

La figura di Garanzia dell'Assemblea legislativa interviene sui fatti di Pavullo, puntando il dito contro l'istituzione scolastica. Poi sulla vicenda del neonato trovato morto in un cassonetto a Fiorano: "Dimostrazione di come sia difficile convincere le donne a partorire in ospedale in pieno anonimato"

La maestra responsabile di violenza e minacce sui bambini dell’asilo di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, rappresenta “un tragedia gravissima, e lascia stupefatti che la vicenda sia emersa solo su segnalazione dei genitori: è venuta totalmente a mancare la vigilanza da parte dell’istituzione scolastica”. Luigi Fadiga, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna, commenta così la notizia dell’arresto, questa mattina, della coordinatrice della scuola dell’infanzia del modenese che, secondo gli inquirenti, “abusando delle proprie qualità e violando i doveri di equilibrio e correttezza, con condotte sistematiche e reiterate, ha maltrattato fisicamente e psicologicamente i piccoli durante l’orario scolastico”.

La figura di Garanzia dell’Assemblea legislativa regionale, dopo aver fatto - in attesa dell’accertamento delle varie responsabilità- i propri complimenti alla magistratura e alle forze dell’ordine per il tempestivo e rapido intervento, ha ribadito di essere “molto perplesso davanti al fatto che, come dichiarato anche dalla direttrice dell’asilo, nessuno, a partire dalle altre insegnanti, si fosse accorto di una situazione così grave”. Senza considerare poi, prosegue Fadiga, che “è incredibile come in un momento così importante per la crescita dei bambini non sia stata colta da parte dell’educatrice la profonda influenza dei suoi comportamenti anche sul futuro di questi piccoli”.

Il Garante ha poi voluto richiamare l’attenzione su un’altra tragedia che si è consumata ieri a Fiorano, dove (nell'opinione di Fadiga ndr) una madre ha abbandonato in un cassonetto il neonato appena partorito: “Questa giovanissima vita spezzata ci dimostra ancora una volta come sia difficile convincere le donne che non possono o non vogliono tenere il nascituro a partorire in ospedale con la garanzia del pieno anonimato: una soluzione che permette alla madre di non incorrere in nessun tipo di problema, ad esempio nel caso di una clandestina irregolare, mentre assicura al bambino una adozione immediata e quindi il suo diritto alla famiglia”.

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