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"E' probabile che Castelfrigo chiuda", la Cgil attacca e prepara lo sciopero della fame

Il sindacato prosegue la propria battaglia, convinto che la protesta servirà a "salvare" il distretto delle carni. Manifestazione a Castelnuovo anche il 19 dicembre: "Ora servono azioni giudiziarie"

"E' probabile che la Castelfrigo chiuda. Del resto, le banche non daranno credito a lungo nell'attuale caos di appalti con le coop spurie. Ribadiamo che la nostra battaglia per la legalità puo' aiutare questo distretto, cosi' fondamentale per l'industria della lavorazione delle carni". Lo prevede la Cgil, oggi in conferenza stampa a Modena con alcuni lavoratori degli appalti Castelfrigo, la ditta di Castelnuovo Rangone da mesi nella bufera. 

A scrutare gli scenari è il segretario della Flai-Cgil Emilia-Romagna Umberto Franciosi, in vista dello sciopero provinciale di lunedi' di otto ore, del settore alimentare, e dello sciopero della fame dei lavoratori in appalto della stessa Castelfrigo, dal giorno dopo, una volta consumate tutte le visite medico del caso. Mentre la colletta del sindacato a loro favore prosegue dopo aver sfondato quota 10.000 euro, Franciosi allarga le braccia di fronte alle difficoltà di far sbocciare in Tribunale le segnalazioni sulle irregolarità nella catena Castelfrigo e non solo, ma non molla. 

Intanto, il collega della Flai-Cgil di Modena, Marco Bottura, riepiloga tutte le tappe dello sciopero in atto da metà ottobre (da Montecitorio alla Regione Emilia-Romagna, dalle sedi delle coop spurie e del consorzio Job Service agli altri gruppi alimentari) e a sua volta si rammarica per i mancati sviluppi giudiziari. Anche alla manifestazione di lunedi' si chiederà che alle decine di denunce inoltrate dalla Flai già dal 2005, e alle indagini della Guardia di Finanza del 2014, seguano "azioni concrete per ripristinare un quadro di legalità nel settore: solo con il rispetto delle regole si puo' infatti avere anche una produzione di qualità, la garanzia di sicurezza alimentare, altrimenti a rischio", è il ritornello già esclamato nel corso del tour, ad esempio, di fronte a Fico a Bologna.

Nel frattempo proseguono le iniziative di protesta degli (ex) dipendenti delle cooperative, che in questi mesi hanno messo in fila una serie davvero impressionante di manifestazioni pubbliche. I lavoratori si dicono infatti pronti allo sciopero della fame: l'iniziativa, salvo svolte non attese da parte delle aziende committenti o cooperative in ballo, partirà martedì 19 e coinvolgerà sia un gruppo di lavoratori sia un dirigente sindacale Cgil. 

Ma il giorno prima dell'avvio del digiuno ci sarà un altro appuntamento per i lavoratori della Castelfrigo, in sciopero da metà ottobre contro i 127 licenziamenti annunciati dalle coop spurie legate al consorzio Job Service, ossia Work Service e Ilia Da. Lunedi', al grido "basta schiavi" e "no ai caporali", si terrà una manifestazione a Castelnuovo Rangone con raduno alle 10.30 nel piazzale della Castelfrigo, in via Salvador Allende: alle 12.30 è previsto il comizio conclusivo della segretaria nazionale Flai, Ivana Galli, nella piazza di via Matteotti. E tutto questo nell'ambito di uno sciopero provinciale di otto ore, lo stesso giorno, dell'industria alimentare, coinvolgendo anche le categorie Filt-Cgil (logistica) e Nidil-Cgil (precari).

(fonte DIRE)

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