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Giovanardi contro la Bertolini (PdL): "Unire, non dividere"

Il Senatore risponde a chi all'interno del PdL avrebbe preso le distanze dalla maggioranza: "I rottamatori sono quelli che finiscono rottamati". La replica: "Abituata alle sue calunnie, anche i sassi sanno che ho votato a favore del rendiconto"

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi ha risposto a chi, in particolare nel Pdl, si è allontanato dalla maggioranza di governo di Berlusconi. Le parole del Sottosegretario sono arrivate a Modena, durante la presentazione di una campagna contro la droga fatta in collaborazione con le scuole: "In un momento come questo - ha detto Giovanardi - bisognerebbe lavorare per unire e non per dividere". Nel mirino è finita anche l'onorevole Isabella Bertolini, 'rea' di aver scritto la lettera in cui chiedeva al premier, insieme ad alcuni colleghi, di fare un passo indietro, o avanti. "In questo momento - ha detto Giovanardi - voglio ricordare ai rottamatori che spesso sono loro quelli che finiscono rottamati. E' meglio lavorare per l'unità. La scelta fatta da Isabella Bertolini non è piaciuta a gran parte della base del Pdl. Tolta lei, infatti, praticamente tutti hanno sostenuto il Cavaliere; parliamo dell'80% del partito". Da qui all'atteso congresso provinciale per decidere chi sarà il segretario del partito a Modena, il passo è breve: Bertolini, infatti, ricopre fino al congresso anche la carica di coordinatrice provinciale del Popolo della libertà. "Il congresso - ha sottolineato Giovanardi - si farà, è previsto all'inizio di dicembre. E' lo strumento giusto per rilanciare il nostro partito, che a Modena deve praticamente nascere. Finora, infatti, non è stato fatto molto".

REPLICA - Il destinatario di questo attacco non si è certo lasciato intimorire: "Il senatore Giovanardi mente sapendo di mentire - replica Isabella Bertolini - Anche i sassi sono a conoscenza del fatto che la sottoscritta ha votato a favore del rendiconto. Anche i sassi però sono a conoscenza che la maggioranza, che sosteneva il governo Berlusconi, si è fermata a quota 308, purtroppo quindi lontana dai 316 voti necessari. Anche Giovanardi dovrebbe essere in grado di fare questi banali calcoli elementari, ma evidentemente la sua voglia di delegittimare i dirigenti del suo stesso partito prevale su qualsiasi constatazione della realtà". La Bertolini non si dice meravigliata di quanto espresso dall'ormai ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: "Purtroppo - aggiunge - sono abituata ai suoi metodi e alle sue calunnie e non mi fanno alcun effetto, come non lo fanno ai nostri elettori. Per quanto riguarda il congresso provinciale, ritengo necessario che alla guida del Pdl di Modena vadano facce nuove e per questo ho fatto un passo indietro, annunciando che non mi candiderò e invitando i vecchi del partito a fare la stessa cosa. Comprendo che la cosa non piaccia a Giovanardi che è il più vecchio del partito a Modena, passato indenne dalla prima e dalla seconda Repubblica. Sono certa che la nostra base apprezzerebbe una ventata di novità per il Pdl modenese".

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