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Tizian alla politica: "Solo con buone pratiche si respinge la mafia"

Il giornalista 29enne ha invitato la politica locale a fare un deciso salto di qualità: "Se gli imprenditori mafiosi sono rimasti sul nostro territorio vuol dire che nessuno li ha cacciati"

“La campagna 'Io mi chiamo Giovanni Tizian' dell’associazione DaSud non vuole creare un personaggio o un simbolo, ma chiedere a ciascuno di metterci del proprio. Chiedo a chi aderisce di non limitarsi alla solidarietà, ma di proporre buone pratiche, perché attraverso queste si possono tenere lontane le infiltrazioni”. Lo ha dichiarato Giovanni Tizian, il giornalista 29enne sotto scorta per i suoi articoli e le sue inchieste sulla criminalità organizzata al nord intervenendo oggi pomeriggio in consiglio comunale a Modena.

BUONE PRATICHE - In merito alla campagna "Io mi chiamo Giovanni Tizian" lanciata dall'associazione di giovani migranti del mezzogiorno, il giornalista de "La Nuova Gazzetta di Modena" ha invitato la politica locale a compiere un deciso cambio di passo: "Non si combatte la mafia parlando solo di ordine pubblico e sicurezza, bisogna fare un salto di qualità - ha aggiunto sottolineando come la mafia sia una questione economica ed etica - Le imprese mafiose si inseriscono nel sistema economico con un metodo raffinato: offrendo all’imprenditore locale un servizio a prezzi concorrenziali. Le aziende dovrebbero domandarsi cosa c’è dietro un prezzo così basso. Avere una direzione investigativa antimafia in Emilia-Romagna sarebbe strategico per avviare un controllo sulle attività delle mafie. Il giornalista ha poi indicato il gioco d’azzardo, l’edilizia e l’autotrasporto come i settori più a rischio, evidenziando l’esistenza di una serie di “connivenze” con il tessuto economico sociale modenese e della Regione e ha richiamato l’attenzione sul problema dell’usura: “Non si può più dire che la mafia sia un problema del Sud – ha aggiunto – perché se gli imprenditori mafiosi sono rimasti sul nostro territorio vuol dire che nessuno li ha cacciati, sono rimasti volentieri perché potevano fare affari”.

ODG DI SOLIDARIETA' - Alla fine dell'esposizione, il consiglio comunale ha approvato due odg di solidarietà nei confronti del giornalista. La prima mozione presentata dalla presidente del Consiglio Caterina Liotti ha visto firmatari Pd, Pdl, Lega Moderna, Sinistra per Modena, Udc e Mpa ed è stata approvata anche con il voto favorevole dell’Idv e con l’astensione di Modenacinquestelle.it. Il documento invita la Giunta a chiedere al ministero degli Interni la costituzione in Emilia-Romagna di un’Agenzia operativa della Direzione investigativa antimafia (Dia) con sezione operativa a Modena. Impegna, inoltre, lo il Consiglio ad aggiornarsi periodicamente sul tema delle mafie e a organizzare, in occasione della giornata dedicata ai caduti di mafia istituita dalla Regione (21 marzo), un’iniziativa in Aula sulla cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, con il coinvolgimento dei ragazzi della città e delle associazioni che si occupano del tema. La seconda mozione illustrata durante la seduta da Eugenia Rossi (Idv) e presentata insieme a Modenacinquestelle.it e Lega nord, è stata invece approvata all’unanimità. Nel dettaglio, impegna la Giunta ad appoggiare a livello nazionale ogni iniziativa volta a varare leggi di controllo dei patrimoni, dei movimenti bancari e dell’evasione fiscale, ad appoggiare il lavoro della magistratura, attraverso normative che garantiscano l’uso delle intercettazioni, che ripristinino il reato di falso in bilancio, che garantiscano le indagini ambientali, che chiedano le rogatorie internazionali e che controllino l’uso corretto dei patrimoni sequestrati alle mafie. La Giunta dovrà inoltre sostenere iniziative per abolire il rito abbreviato, approvare una legge contro l’autoriciclaggio, contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e combattere le bische clandestine. A livello locale, l’Amministrazione dovrà inoltre mettere in campo “tutte le azioni di contrasto effettivo alle mafie in tutti i settori economici e istituire una regolare informativa comunale su reati di evasione, lavoro nero, subappalti irregolari e ogni altro atto riconducibile a fenomeni mafiosi nel territorio”.

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