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Profughi, Gualmini risponde alla Lega: "L'Emilia Romagna non supererà la quota degli arrivi"

Dopo le accuse del capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri, arriva la replica del vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini

Continua la discussione sull'immigrazione dopo le dichiarazioni dell'esponente della Lega Nord Fabbri dei giorni scorsi. A rispondere alle accuse mosse al Governo è stata la vicepresindete della Regione e assessore alle politiche del Welfare Elisabetta Gualmini.

“In Emilia-Romagna - dice la Gualmini - sinora non si sono registrate molte tensioni, né tantomeno invasioni di massa, perché il sistema di accoglienza organizzato su piccole strutture e su un’elevata rotazione ha funzionato. Il prefetto, che ha competenza esclusiva sul tema immigrazione, ci ha chiesto una mano per l’allestimento di alcune tende solo per 48 ore. Gli allestimenti temporanei sono stati utilizzati in molte città e regioni, e non siamo certo i primi. Parliamo peraltro di popolazioni che assai difficilmente rimarranno in Italia”.

“Spiace dover ricordare alla Lega – continua il vicepresidente della Regione – un semplice concetto statistico che continuo a ribadire in ogni mia dichiarazione pubblica: l’Emilia-Romagna fa la sua parte nel sistema di assegnazione per quote di profughi, peraltro messo a punto dal governo di centro-destra e dall’allora ministro Maroni nel 2011, e non intende superare la quota che le spetta su base nazionale, pari al 6% del flusso totale degli arrivi. E’ evidente che se aumenta il totale degli arrivi, aumentano anche i profughi che arrivano da noi, sempre però nell’ambito del nostro 6% e delle ripartizioni che spettano anche alle altre Regioni. Siamo persone serie e responsabili; non possiamo accogliere tutti, ma per emergenze di 1-2 giorni non scappiamo e rispondiamo. Soprattutto di fronte a flussi temporanei di migranti. C’è da auspicare però che il governo provveda a far rispettare a tutte le Regioni le assegnazioni prestabilite, tramite un’azione coordinata delle prefetture. In caso contrario, come nel 2011, si dichiari lo stato di emergenza umanitaria e si prendano provvedimenti conseguenti. Le Regioni - chiosa la Gualmini - non possono fare tutto da sole; c’è un limite anche all’accoglienza”.

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