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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Femminicidio, un neologismo necessario?” Se ne parla a Modena con Bruzzone e Benedettelli

Fratelli d'Italia organizza una conferenza per affrontare il tema della violenza sulle donne, mercoledì alle ore 11.30 presso la Circoscrizione 1. Parteciperanno Roberta Bruzzone, Barbara Manfredini e Antonella Simonato, ospiti di Barbara Benedettelli, responsabile nazionale “vittime della violenza” nel partito di centrodestra

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il 24 luglio alle 11,30 a Modena in piazzale Redecocca,nella sala della Circorscrizione 1, Fratelli d'Italia ha organizzato una conferenza in cui si parlerà di femminicidio, delle ragioni che trasformano uomini in mostri, delle possibili soluzioni per prevenire questi atroci delitti, di quali pene giuste per i colpevoli. Uno sguardo concreto e a 360 gradi su un fenomeno che è, purtroppo, sempre più al centro delle cronache e nei confronti del quale anche la politica sta aprendo una riflessione organica.

Parteciperanno, tra gli altri, Roberta Bruzzone, nota criminologa e Presidente dell'Accademia internazionale scienze forensi, Barbara Manfredini, Presidente dell'associazione In-difesa e Antonella Simonato, responsabile sportello Sos violenza donne dell'associazione Italia Vera. Coordinerà la conferenza Barbara Benedettelli, responsabile nazionale “vittime della violenza” di Fratelli d'Italia.

“Si discute se il termine femminicidio sia o meno “giusto” per definire l’omicidio di una donna in quanto tale – spiega la stessa Benedettelli – Sono molti a ritenere che questa parola sia discriminante nei confronti di altre tipologie di omicidi: c'è chi chiede l’introduzione di un reato specifico che comporta l’ergastolo e chi invece afferma che ogni omicidio, al di là della sua origine, debba essere punito allo stesso modo. Di fatto, esso è un termine che identifica immediatamente un fenomeno anche culturale e che, se riconosciuto, può permettere di prevenire le decine di morti che avvengono ogni anno nel nostro paese, proprio perché dietro ogni "femminicidio" vi sono reiterate commissioni di gravi reati, spesso lasciati impuniti, come le percosse, le minacce, la violenza privata, le molestie di ogni genere, fino al vero e proprio stalking”.

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