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Pighi: "Servizi? Non esistono sprechi, toglieremo l'accessorio"

Un Sindaco particolarmente vago ha incontrato gli organi di informazione locale per la conferenza stampa di fine anno: "Disoccupazione giovanile? Creiamo occupabilità"; Internet libero: "Giunti quattro sponsor"; bilancio: "Inevitabile ritocco Irpef"

È stato un Giorgio Pighi molto guardingo quello che stamattina ha risposto alle domande poste dagli organi di informazione locale in occasione del tradizionale incontro di fine anno con il Sindaco organizzato dall'ufficio stampa del Comune e dall'Associazione Stampa Modenese, filiazione geminiana dell'Associazione Stampa Emilia Romagna (Fnsi). Al termine dell'incontro, coordinato da Roberto Righetti, presidente Asm, l'impressione generale è che Pighi non abbia soddisfatto a pieno i giornalisti fornendo risposte vaghe e circumnavigando opportunamente i quesiti avanzati.

SERVIZI - Il Sindaco ha rinnovato la sua avversione per l'odiatissimo patto di stabilità, provvedimento che "costringe" i comuni a risparmiare certe somme che non possono essere reinvestite sul territorio, e ha ricordato i tagli dei trasferimenti inflitti a piazza Grande prima dal Governo Berlusconi e poi dal Governo Monti. Nonostante una situazione alquanto complicata, il Comune deve per forza chiudere il bilancio: "Con la nuova Manovra c'è la possibilità di usare la leva fiscale dell'Irpef in una situazione in cui i cittadini sono già ampiamente penalizzati dall'aumento dell'Iva, dai ticket sanitari, le bollette e l'inflazione ben oltre il 3% - ha ricordato Pighi - A noi preme che nella città ci siano i servizi essenziali per le persone, dovremo intervenire sul non necessario dato che non sussiste il superfluo". Il Sindaco ha rincarato la dose annunciando come per costruire il bilancio 2012 sarà inevitabile ritoccare la leva fiscale: "Alcuni elementi accessori sono già stati eliminati in passato e non erano sprechi: il fatto che l'amministrazione gestisse in proprio il trasporto di Sindaco e assessori rappresentava allora un servizio che oggi non possiamo più permetterci, ma non si trattava certo di uno spreco - ha spiegato Pighi - In ogni caso, preferisco un ritocco dell'addizionale Irpef rispetto a 100 bambini in meno alle scuole di infanzia". Sempre nel campo dei servizi, il Comune dovrà realizzare la giusta sintesi: "Non possiamo radicalizzarci sul tutto pubblico e tutto privato - ha detto Pighi - Noi non possiamo uscire dalla gestione perché altrimenti non potremmo più controllare il prezzo del servizio erogato".

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE - Periodicamente sindacati e associazioni suonano l'allarme sulla disoccupazione giovanile in terra modenese: a marzo, il Sindaco Pighi annunciò un imminente patto per il lavoro dei giovani entro maggio, patto poi ripescato a novembre per la presentazione del "Modena Talent Box", un ciclo di appuntamenti per discutere di start up e dare concretezza all'innovazione nel campo dell'impresa. Interpellato sulle prossime mosse e sull'eventualità di strategie di ampio respiro per combattere la disoccupazione che affligge tanti giovani, il Sindaco si è limitato a discettare sui massimi sistemi: "Come diceva Marco Biagi - ha dichiarato il Sindaco - non basta parlare di occupazione, bisogna mettere il sistema in condizione di crearla per avere occupabilità per tutti. L'idea di queste iniziative di microimpresa e di innovazione che riguardano l'uso dei nuovi media sono un chiaro segnale in tal senso".

INTERNET LIBERO - Il 9 dicembre scorso, l'Amministrazione ha aperto la caccia agli sponsor per il finanziamento del progetto di ampliamento del wi-fi comunale, ma, a quanto pare, il riscontro ricevuto non è stato proprio dei migliori. Indicatore non di poco conto è stata la mestizia con cui il Sindaco ha comunicato la conclusione della procedura: "Scadeva ieri sera il termine ultimo di presentazione - ha ricordato Pighi - Sono quattro gli sponsor interessati al progetto di internet libero: per motivi di legge, i loro nomi non possono ancora essere resi pubblici".

DEHOR - A poca distanza dal Municipio, per la precisione nel portico sottostante, un noto bar ha installato qualche giorno fa un "dehor" in piazza Grande senza l'autorizzazione della Soprintendenza dei beni culturali. L'installazione, di carattere temporaneo (verrà rimossa ai primi di gennaio), ha suscitato una baruffa politico-giudiziaria che ha visto l'associazione Italia Nostra scomodare la Procura della Repubblica, la quale dovrà verificare se l'amministrazione abbia o meno forzato la mano per concedere l'ok al bar per erigere il tendone: "Sono ben altre le cose che mi fanno arrabbiare - ha commentato Pighi - Di per sé è un fatto assolutamente normale che qualcuno faccia una segnalazione alla Procura che, come tale, farà il suo mestiere. Sono poco preoccupato, non so se un fatto di questo genere sia tale da portare inquietudine".

 

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