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Stress e poco apprezzamento sociale, i crucci degli insegnanti modenesi

Una ricerca condotta da Ires Cgil esamina i punti critici del lavoro nelle scuole della provincia, mettendo in luce un sentimento di scarso "prestigio sociale" che i docenti vivono nel quotidiano

Oberati da incarichi sempre maggiori e specifici, quindi stressati, mentre il proprio lavoro -che considerano una missione sociale- viene scarsamente riconosciuto non solo dai superiori, ma dalle famiglie e dalla società in generale. è il ritratto di docenti e lavoratori Ata in servizio nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Modena, secondo un'indagine condotta sindacato scuola, la Flc-Cgil, su 500 lavoratori (otto su 10 sono insegnanti) con età media di 51 anni. 

Un'analisi da cui emergono, nelle risposte degli addetti, anche preoccupazioni per il futuro, legate in particolare a basso reddito e conciliazione dei tempi vita-lavoro. Nel dettaglio, è soprattutto la fatica mentale, collegata agli elevati carichi di lavoro, ad essere maggiormente rilevata, soprattutto dalle donne, i dirigenti e i docenti. La fatica fisica ha ottenuto nel complesso un punteggio più basso, con l'eccezione dei collaboratori scolastici delle scuola dell'infanzia che l'avvertono di più. 

A generare terreno fertile per lo stress da lavoro correlato è poi il divario tra programmabilità e carico di lavoro: otto risposte su 10 affermano che negli anni sono aumentati la fatica mentale e i ritmi di lavoro, e sette su 10 la specializzazione delle attività. In circa il 70% dei casi, però le richieste dei dirigenti o degli studenti e delle famiglie sono congrue rispetto alle capacità possedute. A soffrire è sopratutto il personale più anziano, abituato a differenti modelli organizzativi e di relazione con le famiglie.

I lavoratori e soprattutto i docenti percepiscono poi il proprio lavoro come poco riconosciuto dal dirigente scolastico e, soprattutto, dalla società. è questo a fare più male al personale della scuola, che senza distinzione ha una visione come missione sociale del proprio lavoro. Infine circa il 60% dei si dichiara abbastanza o soddisfatto delle proprie condizioni di lavoro. L'insoddisfazione, nei rapporti con il dirigente e i colleghi, è massima nella scuola primaria e minima in quella per l'infanzia.

(DIRE)

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