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Circolo Legambiente "epurato", la Regione indaga

Dopo la denuncia di Sabina Piccinini del Circolo di San Cesario, la Regione apre un indagine nei confronti di Legambiente Emilia Romagna. Sotto accusa la scarsa democrazia interna, che dovrebbe essere requisito di ogni associazione beneficiaria di contributi pubblici 

Dopo l’epurazione del Circolo di San Cesario denunciata dall'attivista e consigliea comunale Sabina Piccinini, la Regione ha aperto un’indagine nei confronti di Legambiente Emilia Romagna. Un atto dovuto, dopo che Piccinini, ex presidente del circolo, tramite il proprio legale aveva chiesto agli organismi che gestiscono il registro regionale delle associazioni di volontariato di verificare se l’associazione risultasse ancora meritevole di accedere a contributi pubblici.

"Requisito fondamentale per accedervi è infatti la “democraticità” interna dell’associazione: come possono i vertici regionali di Legambiente dimostrarsi democratici dopo aver cacciato una trentina di soci con decisioni arbitrarie, prese senza coinvolgere gli organismi preposti, in contrasto con lo statuto stesso dell'associazione? Neppure le giustificazioni addotte dal Presidente Regionale Frattini e dal Presidente Nazionale, Cogliati Dezza, in una lettera dello scorso 19 maggio non sembrano aver convinto la Regione che ha deciso di far partire l’istruttoria", spiega la stessa Piccinini.

Secondo l'ex attivista, l’epurazione di un circolo non è però l’unico problema, da tempo ormai, le sempre più rare riunioni del consiglio direttivo regionale di Legambiente vengono disertate da più della metà dei componenti, al punto che quest'anno non c'è ancora stata una seduta in cui fosse presente la maggioranza dei membri, si va avanti solo con deleghe di dubbia legittimità. "Un’opacità di gestione che nulla ha a che vedere con lo scrupoloso rispetto delle regole democratiche di funzionamento interno che dovrebbero caratterizzare le associazioni beneficiarie di contributi pubblici. E adesso? La Regione prenderà provvedimenti o continuerà tranquillamente ad “elargire” come se nella fosse? Ben vengano agevolazioni fiscali e finanziamenti pubblici per le associazioni, purchè ne venga verificata l’effettiva coerenza con i nobili obiettivi che si pongono. Forse l’attività del Circolo di San Cesario è risultata “ troppo “scomoda” per i vertici regionali continuamente in cerca di contributi pubblici? E’ inaccettabile che anche le associazioni si mettano ad “espellere” solo per evitare fastidi o per guadagnare favori, accettando solo chi non disturba continuando a beneficiare, anche in termini economici, dell'aurea nobile della democraticità".

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