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Carcere Sant'Anna, il M5S interroga il Governo. E le violenze continuano

Magistrato di sorveglianza e disordini interni al centro delle richieste del deputato Ferraresi (M5S) cui ha dato risposta il sottosegretario Ferri. Per il Governo si tratta principlamente di un problema legato alle risorse

Il Movimento 5 Stelle, attraverso il deputato finalese Vittorio Ferraresi, ha riportato all'attenzione del Governo il delicato tema delle difficoltà che sta vivendo il carcere S.Anna di Modena. Lo ha fatto attraverso un'interrogazione parlamentare, cui è stata data risposta dal Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri.

"Poche parole per esprimere un interessamento del Governo e riportare incontri di riconciliazione che speriamo abbiano una prospettiva positiva – spiega Ferraresi in una nota – Il Sottosegretario Ferri rimanda la situazione insostenibile alla popolazione straniera e ai disagi dovuti dalla mancanza di risorse per gli stessi, sminuendo la mancanza di organico della penitenziaria, e interessandosi poco della questione di contrasto con la direzione del carcere in modo irresponsabile. Sul magistrato di sorveglianza, le attese secondo il Governo sono dovute al tirocinio e all'attesa della Dott.ssa Ranfagni". 

"Quando abbiamo sottolineato che l'interrogazione è la seconda, e che è stata depositata nell'ottobre del 2015 ma la situazione non solo è rimasta invariata, ma addirittura peggiorata, il Governo è andato in evidente imbarazzo. E' evidente che questo Governo sta facendo troppo poco sul tema sicurezza e carceri, le continue denunce e grida di polizia penitenziaria e detenuti non possono continuare a rimanere inascoltate – chiosa il giovame deputato pentastellato – La questione del magistrato di sorveglianza è ovviamente una di quelle, visto che è direttamente collegata ai diritti dei detenuti e alle loro richieste rimaste senza risposta".

Non si placa intanto l'ondata di violenza dietro le sbarre del Sant’Anna, come riportano ormai quotidianamenti i sindacalisti della Polizia Penitenziaria. La settimana scorsa si sono verificate due colluttazioni tra detenuti di origine nordafricana con prescritti giorni di prognosi, mentre venerdì è stata rinvenuta durante una perquisizione tra gli effetti personali di un detenuto tunisino un'arma impropria ed il soggetto è stato denunciato. Sabato un detenuto tunisino posto in isolamento disciplinare ha dato fuoco alla cella: il personale è intervenuto tempestivamente ed un sovrintendente è rimasto intossicato dall'inalazione dei fumi, dovendo ricorrere al Pronto Soccorso.

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