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L'intervista | Muzzarelli predica prudenza: "Ne usciremo diversi. Speriamo migliori"

Il sindaco di Modena raccomanda il rispetto delle norme per non vanificare gli sforzi fatti finora e prova ad immaginare il post-emergenza

Sono bastati pochi dati in flessione, di fatto alcune unità di decessi e di ricoveri in meno, per decretare ufficialmente l’approssimarsi della cosiddetta Fase 2, quella che in tanti rischiamo di interpretare come il liberi tutti: dalla gita di pasquetta al cappuccino al bar alla mattina, dallo shopping in centro alla riapertura delle attività economiche. Un atteggiamento visto con preoccupazione dalle autorità, anche se figlio della voglia di ripartire, di riprendere scuola, lavoro, vita sociale. Temi che abbiamo affrontato con il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli.

Muzzarelli, la Città, pagando un prezzo altissimo, ha retto l'urto. Lo hanno fatto le strutture sanitarie, i servizi e le attività essenziali, i cittadini...adesso, con gli indicatori appena negativi, si parla già di Fase 2. E' davvero così vicina?

"Adesso è ancora il tempo di stare a casa, di rispettare le misure di distanziamento sociale, di seguire tutte le disposizioni con assoluto rigore e responsabilità. Guardiamo con soddisfazione e ottimismo ai segnali positivi ma nella consapevolezza che il percorso da compiere è ancora lungo e che commettere errori adesso potrebbe vanificare lo sforzo di queste settimane. Rinnoviamo il ringraziamento a tutti coloro che, nella sanità e in tutti servizi pubblici e privati, stanno lavorando per la nostra salute e per continuare a far funzionare la città. Anche per rispettare il loro lavoro dobbiamo continuare a comportarci in modo responsabile".

E' comunque previsto un lungo periodo di convivenza col virus. Da dove si dovrà ripartire e soprattutto come, con quali modalità?

"In campo sociosanitario la riflessione è già partita e, come ha spiegato il commissario Venturi, ci sono aspetti organizzativi delle strutture che dovranno essere rivisti. Ci stiamo lavorando, in ambito Ctss (Conferenza territoriale sociale e sanitaria), con la Regione e con le Aziende sanitarie e la riflessione riguarderà sia gli ospedali sia le strutture per anziani. Ma credo che dovrà essere allargata anche ad altri ambiti, dal lavoro alla cultura e allo spettacolo fino a ogni aspetto della vita sociale di una città".

Saremo sempre noi, i soliti modenesi sgobboni e iperattivi, oppure questa esperienza cambierà anche il nostro approccio alle cose, al lavoro e, a voler esagerare, al senso della vita?

"Ne usciremo sicuramente diversi. Speriamo migliori. Come ho detto in Consiglio comunale, dopo l'emergenza avremo la fase della ripartenza e quindi quella di una 'nuova normalità'. Noi modenesi non abbiamo mai avuto paura dei cambiamenti e anche in queste settimane abbiamo visto crescere una nuova sensibilità, nuovi modi di creare comunità: dalle messe in diretta televisiva alla cultura offerta on line. L'esperienza dello smart working lascerà sicuramente il segno e molte aziende, a cominciare dagli enti pubblici, saranno chiamate a ripensare l'organizzazione del lavoro. Allo stesso modo, le lezioni on line faranno scuola: la didattica a distanza diventerà un'opportunità in più anche quando si potrà tornare in aula. Ma cambiamenti ci saranno anche nel commercio (come rinunciare alla comodità della spesa consegnata a domicilio), nel settore dei servizi alla persona e in diversi altri aspetti della vita sociale. I cambiamenti ci saranno ma dovremo tutti fare in modo che in questa fase non vengano meno i valori che sono alla base dei nostri legami di comunità".

Come ripartire, sarà dunque questo il tema delle prossime settimane. Facciamo benissimo a pensare alla ripresa, a progettare la ripresa, ma la consapevolezza deve essere quella di dover convivere ancora a lungo con la presenza del Coronavirus e perciò le nostre idee e in nostri progetti non solo devono tenere conto di questo dato, ma dovranno esserne, di fatto, la logica conseguenza. Nelle parole del Sindaco si avverte la preoccupazione per la complessità dei problemi che dovranno essere affrontati, ma allo steso tempo emerge la consapevolezza che potrebbe aprirsi una nuova stagione potenzialmente ricca anche di stimoli e di opportunità.

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