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Politica Carlo Sigonio / Viale Carlo Sigonio

Riqualificazione ex Amcm, Muzzarelli: "Sarà un modernissimo polo culturale"

Nelle parole del sindaco, la presentazione di un progetto che cambierà sostanzialmente la fisionomia e le funzioni di una zona centrale della città. Entro l'estate il dibattito tornerà in Consiglio Comunale

Seguendo l'evoluzione dei tempi, Modena è sempre più proiettata a rinnovare la propria immagine anche da un punto di vista architettonico e urbanistico. E proprio in tale contesto si colloca la tanto attesa ristrutturazione dell'ex-area AMCM oggi dedicata, oltre che al Teatro delle Passioni ed al Cinema Estivo, ad un grande parcheggio semi-gratuito, punto di approdo per quanti sono diretti nel centro cittadino. Di come diventerà questa zona, per molti versi strategica per il cuore del capoluogo, abbiamo parlato con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli più che mai determinato a realizzare l'ambizioso obiettivo in tempi rapidi.

Dopo un paio d'anni dalla presentazione del primo progetto, la ristrutturazione dell'area ex-AMCM è ormai giunta ad un passo dall'inizio dei lavori, ma con sostanziali novità rispetto all'idea originaria. In particolare quali? "Rispetto a quanto prospettato in passato, abbiamo ridotto sia gli spazi commerciali che quelli residenziali incrementando quelli pubblici, per potenziare al massimo la funzione culturale e creatività dell’area, che diventerà sede di Ert, teatro nazionale, con due sale teatrali tra le quali il nuovo Teatro delle Passioni, una piazza come luogo di socialità e luogo di connessione delle funzioni pubbliche, in particolare della parte destinata al cinema estivo che verrà riqualificata dove già oggi si trova, prevedendo un secondo ingresso."

Il PROGETTO - Via la torre e meno alloggi

Da una prima presentazione il progetto pare sviluppato secondo principi molto innovativi: quando verrà fatto il bando di concorso per l'aggiudicazione dei lavori edilizi? E su quali criteri? "La rivisitazione del progetto, sulla base di quanto ho detto in Consiglio comunale ad ottobre, è in corso presso il servizio Riqualificazione e Rigenerazione Urbana, in stretta relazione con la Soprintendenza e con un'attenta valutazione dei contributi pervenuti. Abbiamo colto diversi spunti e posto maggiore attenzione alla presenza degli spazi pubblici e le loro relazioni vengono potenziate dagli spazi aperti: il cinema,  i teatri,  i laboratori, la novità della palestra. Procederemo con una procedura pubblica. Entro l'estate andremo in Consiglio comunale col Documento di indirizzi del piano di recupero che svilupperà tutti questi elementi."

Il recupero dell'area è teso a creare una realtà assolutamente nuova da un punto di vista culturale. Scegliere una realtà importante come ERT, per la costituzione di un suo centro di produzione teatrale, non ostacolerà l'uso delle strutture previste da parte di soggetti diversi? "No, anzi. Ci sarà un rapporto virtuoso, per qualificare concretamente quell’area come uno spazio dedicato alla creatività. E non sarà certo una destinazione fine a se stessa ma sarà destinata a produrre lavoro ed a favorire la nascita di nuovi spettacoli e nuova linfa creativa. Come noto, ERT è stato riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali come Teatro Nazionale, e merita un’area che consenta di unire la parte degli uffici con quella delle rappresentazioni teatrali, ed un adeguato spazio per le produzioni. Del resto, Modena è una città ricca di talenti, con compagnie che vogliono mettersi alla prova ed esse stesse bisognose di spazi e sale all’altezza. Si creeranno quindi collaborazioni positive reciproche, che riguarderanno anche le scuole e tutto il centro storico. E’ con questa stessa visione che abbiamo deciso di riqualificare anche il Teatro Carducci."

IL VIDEO - Come sarà la futura centrale Aem

Nell'area sono previsti anche una palestra, qualche attività commerciale e sale convegni: in che modo realtà del genere si inseriscono nel quadro dell'intervento? E quali risultati pensa che possano dare? "A nostro avviso, sarà uno dei punti più importanti del piano. L’area ex Amcm non sarà infatti una realtà a se stante, ma sarà pienamente calata nella città. La sua stessa posizione, alle porte del centro storico, la favorisce in questo senso. Per questo, la palestra sarà utilizzata dalle scuole, in particolare dall’Istituto Sigonio e dalle Medie San Carlo: le attività commerciali dovranno funzionare anche per sostenere la vitalità della piazza, quindi non solo per incrementare i servizi alle famiglie che abitano in quell’area (non dimentichiamo che l’ex Amcm si trova tra le vie Morane, Carlo Sigonio, Buon Pastore e Peretti, tutte altamente residenziali), e le sale potranno dare risposta a chi oggi cerca luoghi per convegni e altri incontri pubblici e non ne trova di dimensioni adatte alle esigenze."

L'ex-AMCM è anche l'unico grande parcheggio semi-gratuito del centro. A lavori completati i cittadini potranno ancora giovarsene? Diminuiranno i posti auto? Con la creazione del nuovo polo, aumenterà la sicurezza dell'area? "I posti auto per ora non verranno toccati, perché sono esterni all’area dei lavori, poi faremo una valutazione nell’ambito del progetto complessivo. Per quanto riguarda l’area, oggi non pienamente sfruttata e con alcune parti in degrado, sarà rinnovata e ne ricaverà benefici l’intera città, naturalmente, sia in termini di sicurezza che della sua percezione, perché un’area più viva e frequentata significherà un presidio permanente di persone in zona." 

Da un punto di vista architettonico e della viabilità come cambierà la città in questa zona? Quanto tempo richiederà  la realizzazione complessiva del nuovo polo?  E a quanto ammontano i suoi costi?  "A livello architettonico il risultato cambierà il volto di quella parte di città. Oggi abbiamo purtroppo numerosi edifici dismessi da tempo, mentre la riqualificazione assicurerà edifici moderni sotto ogni punto di vista, incluso quello energetico. Soprattutto, ci sarà un’area che darà risposte che i cittadini attendono da tempo. Complessivamente le opere di AEM , i cui lavori inizieranno in autunno, hanno una base d'asta di 2,4 milioni di euro, finanziata tra fondi UE, del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio;  il progetto ex ENEL ammonta a circa 11,6 milioni di euro (due stralci, per il primo dei quali abbiamo presentato domanda per fondi europei)." 

In che modo l'amministrazione farà fronte al costo complessivo dell'opera? Sono già stati accantonati dei fondi o i cittadini dovranno aspettarsi un aumento delle tasse? "Nessun aumento delle tasse, che anzi quest’anno sono calate per i modenesi di circa 19 milioni di euro. Per quanto riguarda questa opera, come dicevo avremo risorse europee e contributo della Fondazione, al quale si aggiungono l’investimento dell’Amministrazione comunale e l’impegno compensativo dei privati. Sarà quindi un passo in avanti, che la città attende da tempo, verso una Modena sembra più bella, dinamica ed attraente." 

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