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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Cécile Kyenge duetta con i Righeira sulle note di "Vamos a la playa"

L'ex Ministro per l'Integrazione intervenuta a "Un giorno da pecora" su Radio 2: "Ho imparato l'italiano studiando, ma anche ascoltando la radio: il brano dei Righeira tra i miei preferiti"

Ha imparato a familiarizzare con l'italiano ascoltando una celebre canzone degli anni Ottanta: Vamos a La Playa. È Cecile Kyenge, ex Ministro per l'Integrazione del Pd, che oggi a 'Un Giorno da Pecora', su Radio2, ha raccontato questo curioso particolare che risale all'epoca del suo arrivo in Italia. “Ho imparato l'italiano studiando, ma anche ascoltando la radio”, ha esordito la Kyenge. E quali pezzi amava di più? “Ascoltavo molti pezzi e anche diversi programmi. Ma mi ricordo che in quel periodo c'era soprattutto un pezzo che mi piaceva”. Quale? “Uno che sentivo dappertutto, alla radio ma anche in metro: si chiamava Vamos A La Playa. Questa era la prima canzone che mi ritrovavo ad ascoltare dovunque”. Per fare una sorpresa all'ex Ministro, Sabelli Fioretti e Lauro hanno fatto intervenire telefonico uno dei due autori di quel pezzo, Johnson Righeira, che, insieme alla Kyenge, ha dato vita ad un inedito duetto sulle note di 'Vamos A La Playa'.

“Gli insulti nei miei confronti sono aumentati da quando non sono più ministro, solo che ora non escono più fuori. È sempre la solita storia”, continua la Kyenge. Quando è successo l'ultima volta che l'abbiano insultata? “Succede quasi tutti i giorni, basta vedere la mai pagina facebook e i messaggi che mi arrivano”. Per quale motivo non escono fuori queste cose? “Perché forse alcune cose diventano quasi abitudine, e questo è molto pericoloso. Per questo io dico che bisogna continuare a lavorare per la lotta all'istigazione via web”. Si è parlato molto di una sua possibile riconferma anche nel governo Renzi. “Io non ho mai parlato con nessuno del governo”. Lei è contenta di non fare più il ministro? “Sono molto più rilassata, come vedete...” E cosa fa ora? “Ho ripreso la mia vita di prima, diciamo che sono più libera. Fare il ministro è abbastanza impegnativo, non avevo sabato né domenica”. Cosa ricorderà la gente del suo ministero? “Ho affrontato temi che hanno rotto alcuni tabù, come quello sulla cittadinanza. Dal punto di vista culturale è stata una 'rottura' rispetto al passato”. Ha più sentito Enrico Letta dopo la fine del suo esecutivo? “No. Finito il governo abbiamo fatto un rinfresco ufficiale”. È possibile che si candidi alle europee? “Il PD non ha ancora fatto le liste”. Si dice che potrebbe essere capolista nel nord-est. Se glielo chiedessero, lei accetterebbe? “Bé, come ho sempre detto, io sono al servizio del paese”. Secondo lei l'Italia è pronta per un premier di colore? “Secondo me bisognerà aspettare ottanta anni, non siamo ancora pronti”, ha concluso la Kyenge a 'Un Giorno da Pecora'.

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