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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Gestione dell'emergenza covid in Emilia-Romagna, le opposizioni chiedono una commissione d'inchiesta

Per essere accolta, la proposta dovrà passare per un voto del Parlamento regionale che dovrà esprimersi a maggioranza assoluta

Una commissione speciale d'inchiesta sulla gestione dell'emergenza coronavirus in Emilia-Romagna. La richiesta arriva dalla Lega che ha depositato atto formale in Assemblea legislativa, suggerendo, come durata massima dei lavori, un anno dalla data dell'istituzione. Analoga proposta è arrivata anche con una risoluzione del gruppo di Fratelli d'Italia ed anche della consigliera modenese Giulia Gibertoni, eletta nella lista del Movimento 5 Stelle e passata subito al gruppo Misto.

La commissione d'inchiesta, si legge nell'atto del Carroccio, dovrà concentrarsi sulle azioni messe in campo dalla dichiarazione dello stato di emergenza, il 31 gennaio scorso, con particolare riferimento: "All'attuazione del sistema di sorveglianza attiva per l’individuazione precoce della circolazione virale, alla stima del fabbisogno di dispositivi di protezione individuale (Dpi), di kit diagnostici e alla messa a punto di piani di approvvigionamento e distribuzione, al recepimento dei protocolli di utilizzo dei Dpi per le categorie professionali a rischio, alla verifica di cluster di morti inattese per sindrome influenzale e infezioni respiratorie acute in strutture di ricovero e cura nonché alle modalità di rilevazione settimanale del numero di accessi al pronto soccorso e del numero di ricoveri in un campione di comuni, all'attuazione delle indicazioni predisposte a livello centrale sulle modalità per l’isolamento dei pazienti con sintomatologia sospetta a livello domestico o in apposite aree attrezzate di strutture pubbliche, alle modalità di attuazione dell’isolamento, della quarantena e della sorveglianza attiva dei contatti e, infine, all'allarmante situazione che si sta delineando all'interno delle strutture residenziali per anziani da giorni al centro di polemiche".

"Nella nostra regione- sottolineano invece gli esponenti di Fdi- non è stato predisposto immediatamente un piano per sottoporre a tampone il più ampio numero possibile di cittadini, come pure non si è provveduto a sottoporre a questo test il personale sanitario; ancora oggi, dopo altisonanti annunci su una nuova fase contro il Covid-19 con 5 mila tamponi al giorno, i dati relativi ai criteri e al reale numero di tamponi eseguiti non sono chiari e solo solo successivamente si è scelto di eseguire test sierologici". Per questi motivi, secondo i richiedenti, "è necessario avere tutti i dati in merito e analizzare se i tamponi eseguiti siano stati sufficienti a contenere la diffusione del virus, le ragioni di questa scelta e le possibili alternative".

Il  regolamento dell'Assemblea prevede che l'istituzione delle commissioni d'inchiesta avvenga attraverso un voto del Parlamento regionale che deve esprimersi a maggioranza assoluta dei suoi componenti. Lo stesso Consiglio regionale determina la durata e i poteri della commissione. Al termine del lavoro, la commissione d'inchiesta deve presentare una relazione finale all'Assemblea.

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