rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Censimento di rom e sinti? "Nella 'rossa' Emilia si fa già da tre anni"

La Lega interviene nella polemica nazionale seguita alla proposta del Ministro degli Interni. Presentata anche un'interrogazione per avere il quadro della situazione regionale dopo la legge del 2015. Gualmini: "Nessuna schedatura"

“La querelle relativa alla legittimità di un censimento per Rom e Sinti non ha ragione di esistere, se non al fine di una mera strumentalizzazione politica, fra l'altro mal orchestata, dalla sinistra contro il Segretario federale della Lega Nord, nonché ministro degli Interni, Matteo Salvini: forse nel quartier generale di Via del Nazareno non sono stati informati che la “rossa” Emilia-Romagna, feudo del Partito Democratico, sta già monitorando da anni la popolazione di Rom e Sinti sul territorio regionale, in virtù proprio di una sua Legge, la numero 11 del 16 luglio 2015”.

Il Gruppo Lega Nord in Regione non solo non le manda a dire all'opposizione di Governo, ma coglie anche l'occasione della polemica divampata contro il ministro Salvini, per chiedere conto alla Giunta dell'assemblea legislativa regionale dei dati emersi dal monitoraggio in essere sulle comunità di Sinti e Rom stanziati sul territorio.

Il Gruppo del Carroccio ha infatti depositato oggi un'interrogazione, a prima firma Daniele Marchetti, nella quale chiede alla Giunta di viale Aldo Moro “quali siano i dati raccolti dal sistema informativo previsto dalla Strategia regionale per l'inclusione di Rom e Sinti”.

“Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha annunciato che il Viminale sta elaborando un dossier sulla popolazione Rom presente nel nostro Paese, immediate le critiche e strumentalizzazioni divampate, come al solito a orologeria, dalla Sinistra. Ebbene, forse qualcuno all'interno del Partito Democratico ha la memoria corta, oppure Martina e soci sono talmente allo sbando da non sapere che “il monitoraggio di Rom e Sinti è realtà dal 2015, in Emilia-Romagna”. Con la Legge regionale 16 luglio 2015 n.11, la nostra Regione si è posta l'obiettivo di superare “le aree di sosta dei nomadi presenti sul nostro territorio”. E lo ha fatto elaborando una “Strategia regionale per l'inclusione di Rom e Sinti”, attuata col supporto di uno specifico sistema informativo “capace di restituire costantemente una fotografia aggiornata degli insediamenti presenti in regione e di alcuni elementi qualitativi che, a loro volta, possano fornire spunti per una valutazione del cambiamento nel grado di integrazione di queste due comunità (scolarizzazione, lavoro, salute, ecc.)” spiegano i consiglieri del Carroccio Alan Fabbri (capogruppo), Fabio Rainieri (vice-presidente Assemblea legislativa), Gabriele Delmonte, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli e Stefano Bargi.

“Poiché tale Legge regionale prevede, attraverso la clausola valutativa (art.7, c.1), che l'Assemblea “attui un controllo triennale sui risultati raccolti” e che “la Giunta presenti una relazione contenente l'attività realizzata, i soggetti coinvolti e gli effetti prodotti” siamo dunque a chiedere, a tre anni dall'inizio del monitoraggio su Rom e Sinti, quali siano, ad oggi, i dati emersi” chiosa il documento del Carroccio.

L'accostamento non è però piaciuto alla vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, Elisabetta Gualmini: “L'Emilia-Romagna non fa nessuna schedatura di Rom e Sinti, ed è vergognoso e offensivo anche il solo pensarlo. Dal 1996, e in accordo con le loro associazioni di rappresentanza, prima in forma cartacea poi su supporto informatico, si limita a rilevare presso i Comuni e in forma assolutamente anonima alcuni dati statistici di massima relativi a Rom e Sinti. Si tratta dunque di una forma di monitoraggio, a sostegno della legge regionale approvata nel luglio del 2015 che, in coerenza con le linee guida europee, ha come unico obiettivo quello di superare i cosiddetti grandi campi”.

“I dati che chiediamo ai Comuni- prosegue Gualmini- riguardano il numero di nuclei familiari che vivono nelle aree di sosta, la loro composizione, soprattutto il numero di minori e il loro livello di scolarizzazione. La medesima rilevazione viene fatta anche per altri settori, come è giusto che sia prima di approvare provvedimenti e documenti importanti. E stiamo parlando di una popolazione che in Emilia-Romagna è composta da circa 3000 persone su un totale di 4,5 milioni di residenti ed è italiana per il 95%”.

“Non confondiamo dunque le cose- aggiunge la vicepresidente-  un conto è proporre rilevazioni e questionari per verificare ed eventualmente migliorare il funzionamento e la validità delle leggi regionali. Altro è fare propaganda politica e pretendere di cacciare, dopo i migranti, ora anche i Rom e Sinti, per di più italiani. Chi non vede queste differenze, strumentalizza ulteriormente una vicenda decisamente delicata. E infatti, la Lega, che ora scrive nel contratto di governo che devono essere superati i grandi campi, si oppose duramente alla legge nostra regionale e votò contro, mentre il Movimento 5 Stelle votò a favore”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Censimento di rom e sinti? "Nella 'rossa' Emilia si fa già da tre anni"

ModenaToday è in caricamento