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"Inutile il consiglio comunale straordinario sulla sicurezza"

l capogruppo della Lega Nord per l’indipendenza della Padania Fabrizio Cavani boccia la seduta di ieri pomeriggio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Tante chiacchiere e pochi fatti. Questa può essere la sintesi di quanto successo durante il Consiglio straordinario sulla sicurezza di lunedì. Purtroppo un’altra occasione sprecata per una città che non si può permettere di perdere ulteriore tempo. Da una parte è emerso in maniera incontrovertibile che l’emergenza criminalità è un fatto assolutamente reale, e i modenesi sono costretti a sopportarne le sempre più pesanti conseguenze fisiche e psicologiche. Dall’altra però l’amministrazione non ha adottato nessuna di quelle misure che, seppur limitate e relative, sarebbero state alla sua portata per cercare di porre un freno al dilagante degrado.

Alla fine è stata presa una sola decisione concreta: dotare i vigili urbani di giubbotto antiproiettile, guanti antitaglio e qualche altro strumento utile alla difesa personale. Una chiara ammissione che la criminalità in città si è talmente diffusa e ha raggiunto livelli tali da rendere pericoloso il mestiere del poliziotto municipale. Poi però il dibattito è stato portato fuori strada. Si è ipotizzato di rendere più frequenti i controlli dei vigili nei cantieri per contrastare il fenomeno del lavoro nero. Oppure di costituire una Commissione per monitorare e contrastare le infiltrazioni mafiose. Questioni importanti, ci mancherebbe altro! Ma che non hanno nulla di attinente con il dilagare della microcriminalità, il vero grande problema che affligge i cittadini e ne fa crollare la qualità della vita.

I modenesi sono martirizzati dai ladri che rubano nelle case, nelle auto o per la strada. Hanno paura di drogati e stranieri che vivono di espedienti. Le donne e le ragazze temono le aggressioni a sfondo sessuale, fenomeno un tempo raro nelle nostre terre. Sono questi i fenomeni che devono essere combattuti con tutti i mezzi possibili. E un contributo su questo fronte potrebbe venire anche dall’amministrazione, che dovrebbe rivedere le modalità di impiego della polizia municipale e, in parallelo, riequilibrare delle politiche sociali che spesso attraggono in città personaggi che invece andrebbero tenuti lontano. Le nostre critiche ovviamente non riguardano il lavoro egregio di Prefettura e Questura, che si trovano a svolgere un compito difficile con mezzi umani e materiali inadeguati. Gli arresti in città sono cresciuti, ma noi vorremmo che la politica adottasse quelle misure in grado di far venir meno le condizioni sociali che favoriscono la diffusione della criminalità.

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