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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Lega: ancora botta e risposta tra Ghelfi-Bellei e Rossi-Bianchini

Ghelfi e Bellei accusano i due dissidenti di aver progettato il 'colpo di mano' insieme al PD con lo scopo di indebolire la temibile Lega. I dissidenti, innervositi, rispondono all'accusa

Continua senza pace la lotta tra la Lega Nord e gli ormai ex Rossi e Bianchini. A sollevare una nuova polemica è il segretario provinciale Riad Ghelfi che critica l'atteggiamento tenuto da Nicola Rossi e Paolo Trande (Pd). "Continua più idilliaco che mai - scrive il Segretario LN - l'amore sbocciato tra Nicola Rossi e il PD modenese. I due ormai fanno coppia fissa. Tanto che sui mass media Trande continua a sostenere a spada tratta il suo amato, anche a costo di far risultare evidente pure ai più sprovveduti quello che a noi era chiaro fin dall'inizio. Ovvero che il colpo di mano è stato pianificato insieme al PD per cercare di indebolire e frenare un movimento, la Lega Nord, che gli mette una fifa blu e gli fa perdere il sonno. Del resto chiunque conosce un minimo i metodi della sinistra modenese sa che se fosse vero che la Lega è allo sfascio i 'compagni' non la degnerebbero neanche di un minuto del loro prezioso tempo".

La conclusione è sintetizzata da Ghelfi in un'equazione: "Polverone di Nicola Rossi + sostegno appassionato del PD e di Trande = La Lega sta lavorando bene e fa più paura che mai". Non tarda ad arrivare la risposta dei due dissidenti: "Sì, quella che oggi ci troviamo davanti è una vera e propria 'Lega da pavura' - dice la nota di Rossi e Bianchini, citando il celebre comico Giacobazzi -. Forse ingenuamente e sopravvalutando la capacità politica di qualcuno, credevamo che tenere i toni bassi in questa oggettivamente drammatica, dal punto di vista politico, ci mancherebbe visti i tempi, fase di una Lega che fa davvero paura per i tracolli che ogni giorno registra, fosse la cosa migliore - continua la nota -. Invece no!"

Rinnegando gli ideali che li hanno guidati fino a diventare consiglieri comunali, i due scrivono: "Non sappiamo da quale guerriero ispirati, i nostri bei padani continuano a produrre una serie di affermazioni bugiarde e talmente gravi da apparire ridicole agli occhi della gente. Uno stillicidio che colpisce loro stessi, non certo chi è stato da loro fortunatamente espulso. Noi vogliamo solo chiudere una patetica pagina politica ed aprirne un'altra  entusiasmante; non vogliamo più replicare a falsità e diffamazioni che la gente ha già capito da quale pulpito provengono".

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