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Consumo di suolo, Legacoop richiama la Regione: "No a ulteriori limitazioni"

Giovanni Monti, Legacoop Emilia-Romagna: “Il Pdl della Giunta regionale è un ragionevole punto di equilibrio. Non va modificato per non ostacolare crescita, imprese e occupazione di qualità indebolendo il Patto per il lavoro”

Il progetto di legge della nostra Regione sul consumo di suolo resta un tema di grande attualità. Da un lato c'è il confronto politico, con il pressing di diverse componenti a sinistra del Pd che chiedono misure più stringenti sul consumo di suolo, dall'altro gli operatori economici. Tra questi anche Legacoop Emilia-Romagna - non certo una voce di secondo piano per gli equilibri locali - che attraverso il presidente Giovanni Monti ha ripadito il no delle cooperative a modifiche di quanto già definito dalla Giunta Bonaccini.

“Il Pdl all’attenzione della Commissione territorio ambiente e mobilità rappresenta un ragionevole punto di equilibrio che, seppur non soddisfi pienamente le istanze presentate dalle cooperazione, può considerarsi una buona sintesi frutto di un intenso lavoro di confronto e di partecipazione - spiega Giovanni Monti - Gli obiettivi di un progressivo contenimento del consumo del suolo, dell’accurata attenzione alla sostenibilità ambientale degli interventi, oltre alla centralità assunta dalla rigenerazione/riqualificazione del patrimonio pubblico e privato sono punti qualificanti che sosteniamo con vigore".

Cosa prevede il progetto di legge sul consumo di suolo

“Tale equilibrio – prosegue Monti – non deve essere modificato da ulteriori limitazioni o vincoli, per non fermare e anzi favorire quel percorso di crescita e sviluppo imprenditoriale di qualità che è alla base stessa del Patto per il lavoro, i cui obiettivi - da tutti condivisi – rappresentano un punto imprescindibile ed inderogabile per creare lavoro e occupazione”.

“Legacoop – conclude Monti – intende impegnarsi con forza nel sostegno ad un impianto normativo che sappia coniugare le esigenze del territorio e dell'ambiente con quelle dello sviluppo di qualità in piena coerenza con un percorso che, almeno fino ad oggi, ha visto prevalere il perseguimento di interessi generali nella difficile sintesi delle diverse istanze e sensibilità”.

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